Dalla zarina del Carroccio al Casalino furioso, da quelli sempre connessi agli spin doctor, fino a gli usati sicuri. Le pagelle a chi manovra la comunicazione politica
di Cesare Lanza per LaVerità
* Hanno collaborato Donato Moscati e Camilla Santoro
Il potere politico è stato sconquassato dai risultati elettorali, a favore dei 5 stelle e della Lega. Ma chi detiene le chiavi di questo nuovo potere? Un ruolo importante è quello dei portavoce: quasi sempre dietro le quinte o nell’ombra, ma ci sono anche casi (uno per tutti, Rocco Casalino) in cui clamorosamente diventano protagonisti. In due puntate, ve li propongo con nomi e cognomi, i riferimenti per raggiungerli, e un giudizio su qualità e difetti.
CRISTINA BELOTTI 29 anni, portavoce del ministro dello Sviluppo economico e del lavoro e delle politiche sociali Luigi di Maio (recapiti: ufficio.stampa@mise.gov.it; 06/42043.4337). Dal 2013 a 2015 è autrice Web tv per la Casaleggio associati srl. Dal 2015 al 2018, responsabile staff comunicazione a Bruxelles per il M5S. Nel 2018 responsabile per la campagna elettorale del M5S. Stretta collaboratrice di Luigi Di Maio. «Cristina Belotti, che di mestiere, in teoria, farebbe il “capo della comunicazione” del gruppo grillino al Parlamento europeo e come tale è retribuita, nella realtà starebbe sempre nel Bel Paese a seguire le campagne dell’aspirante premier, da quella per il referendum a quella siciliana» (Laura Cesaretti, Il Giornale). Un bel personaggio, assai più che una portavoce: di fatto è la regina dello staff di Di Maio, perché da più tempo rispetto agli altri conosce il vicepremier e lavora con i 5 stelle. È quella che cura l’agenda, organizza gli appuntamenti. A volte è nervosa per l’eccesso di lavoro perché tutti le chiedono di arrivare a Di Maio, e troppi questuanti sono semplicemente improponibili. INFLUENTE.
DAVIDE CASALEGGIO 42 anni, è il presidente della Casaleggio associati e fondatore dell’associazione Rousseau (recapiti: info@casaleggio.it; 02/89011466). Sarebbe riduttivo definirlo un portavoce, in realtà e la voce fuori scena che stabilisce strategie e carriere. Taciturno e schivo, ha costruito, insieme con il padre Gianroberto, un motore per la propaganda che ha portato i 5 stelle prima in Parlamento e poi al governo. Rispettato e temuto, gestisce il Blog delle stelle, che comprende anche la piattaforma per lo svolgimento delle parlamentarie (dove si decidono i destini di deputati e senatori). Con il progetto Rousseau punta a spingere ancora di più sulla via della democrazia diretta. Ma la partecipazione stenta a decollare. È un enigma la consistenza del rapporto con i vertici, si mormora che sia più vicino ad Alessandro Di Battista che a Di Maio. Un legame forte è con Casalino. RICHELIEU NELLA NUOVA ITALIA.
ROCCO CASALINO 46 anni, portavoce del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e capo della comunicazione del M5S. Ha scatenato un putiferio, minacciando i burocrati del ministero dell’Economia di licenziamento se non si troveranno i miliardi necessari per avviare il reddito di cittadinanza. Quasi una crisi di governo. Non si sa come finirà. È stato attaccato dal ministro Giovanni Tria e ha incassato il sostegno di Conte, Di Maio e Matteo Salvini. Le opposizioni e i mass media ne chiedono le dimissioni. Conosce i ritmi della televisione, li ha vissuti in prima persona nel Grande Fratello. Meno preparato nella comunicazione online. Naif nel rapporto, insidioso, con i giornalisti. Non è un portavoce ordinario, ma speciale: anche e soprattutto un soggetto politico. Le clamorose esternazioni sono state volontarie ma anche concordate con i capi del Movimento, allo scopo di creare un caso. Certamente conosce vita e segreti dei massimi dirigenti: ha un rapporto eccellente con Conte, Di Maio e Alfonso Bonafede (ministro della Giustizia, che fu allievo di Conte e fu influente per la nomina del premier). Di Casalino dicono che sia stata anche l’idea provocatoria dei festeggiamenti dal balcone. INATTESO PROTAGONISTA.
ADRIANA CERRETELLI 70 anni, portavoce del Ministro dell’Economia e delle finanze Giovanni Tria (dal 9 ottobre). Cerretelli, ricorda un comunicato del Mef, ha costruito a Bruxelles la sua carriera giornalistica, seguendo da vicino le vicende dell’integrazione europea: dalla nascita del mercato unico a quelle della moneta unica, dalla grande crisi finanziaria è debitoria scoppiata nel 2008 alle riforme del fiscal compact e dell’unione bancaria fino alle nuove riforme in cantiere per rafforzare l’euro. Editorialista del Sole 24 Ore su questioni Ue e per oltre vent’anni corrispondente da Bruxelles a capo dell’ufficio europeo del quotidiano, Cerrettelli ha sempre dimostrato particolare attenzione al ruolo dell’Italia nell’Unione, alla politica europea nel suo complesso, ai nuovi scenari (in crisi) dell’integrazione in una diffipile fase di passaggio come l’attuale. «La scelta di Tria è caduta su Adriana proprio per questo suo profilo professionale e per l’impegno profuso negli anni a favore di un’Europa da ridisegnare». È stata insignita della Legion d’onore da Frangois Hollande, ha ricevuto il premio Biagio Agnes «per la capacità di raccontare la politica dell’Unione europea». Un caso singolare: è una bravissima giornalista in primo piano a Bruxelles, conosce tutti i vertici, da Pierre Moscovici in su e in giù, e a quasi tutti dà del tu. In Italia, nel ruolo di portavoce appare spaesata: forse per Tria sarebbe più utile avere qualcuno che conosca bene, facciamo un esempio, La vita in diretta e i talk show, piuttosto che i retroscena dell’Ue. SAREBBE UN OTTIMO SOTTOSEGRETARIO AGLI ESTERI.
EMANUELE CIGLIUTI 40 anni, portavoce del ministro della Salute Giulia Grillo (recapiti: ufficiostampa@sanita.it; 06/ 5994.5289). Dal 2012 al 2013 ha svolto attività di monitoraggio nell’ambito della comunicazione istituzionale del ministero dello Sviluppo economico, con particolare riferimento al sito web e alle social media relations. Da aprile 2017 è addetto stampa per Confcommercio. (Da Dagospia) Cigliuti, 40 anni, nato in Brasile, è esperto di social network e arriva da Confcommercio. dov’è entrato grazie alla mamma Maria Luisa Coppa, presidente di Ascom Torino e consigliere della Fondazione Crt. La mamma ha un diploma di scuole magistrali, ma il figlio si è laureato in scienze diplomatiche. Poi ha incontrato l’ingegner Rocco Casalino, capo della comunicazione del governo, ed è stata subito gloria». New entry, uno dei pochi portavoce che non avevano già lavorato con i 5 stelle e nemmeno conosceva la ministra Grillo. Qualcuno sostiene che proprio per questo abbia accettato di lavorare con lei. Ha un curriculum variegato, che peraltro non si riesce a trovare sul sito del Ministero. Ha collaborato con Flavio Zanonato allo Sviluppo economico, con Corrado Passera nella sfortunata esperienza di Italia unica e perfino con Irene Pivetti. Ma nonostante una lunga peregrinazione politica è i iuscito a farsi apprezzare dal kingmaker della comunicazione pentastellata Casalino. GIROVAGO ECLETTICO.
ALESSANDRO CORTESE 58 anni, portavoce del ministro degli Affari esteri e deila cooperazione internazionale Enzo Moavero Milanesi (recapiti: 06/3691.2060). Romano, laureato in Giurisprudenza alla Sapienza. Entra in carriera diplomatica nel marzo 1986. Responsabile dell’ufficio commerciale dell’ambasciata d’Italia a Pretoria (Sud Africa) dal 1989 al 1993. quando viene trasferito a Rruxelles. Dall’ottobre 1997 rientra al ministero, capo di uno degli uffici stampa ed informazione. Distaccato nuovamente a Rruxelles dal 1999 al 2002, poi all’ambasciata d’Italia a Ottawa dal 2002 nel 2006 e infine rientra a Roma come vicecapo ufficio stampa (e vice portavoce) del ministro. E ancora a Rruxelles e ancora a Roma. AVANTI E INDRÈ, FORTE ESPERIENZA.
ANDREA COTTONE 39 anni, portavoce del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede (recapiti: ufficio.stampa@giustizia.it; 06/6889.7501). Collaboratore dal 2007 al 2013 di: Il Sole 24 Ore, Il Fatto quotidiano, L’Espresso, Il Messaggero. Dal 2013 ad oggi addetto stampa Camera dei deputati – M5S. Cottone finisce in cronaca, al centro di una polemica, alla vigilia delle elezioni amministrative del 2017: quando sui social inizia a circolare una conversazione, registrata forse a sua insaputa, nella quale gettava ombre sull’operato dell’allora candidato sindaco dei 5 stelle a Palermo, Ugo Forello. In quell’audio Cottone, parlando con i deputati palermitani Chiara Di Benedetto e Riccardo Nuti, poi espulsi dal Movimento per il caso firme false, raccontava dei presunti compensi che Forello e un paio di legali a lui vicin i avrebbero percepito. Forello volò a Roma per chiedere la sua testa. Ma in sua difesa si schierò proprio Bonafede, che nelfrattempo aveva stretto un solido rapporto con il giornalista. E Forello si è accontentato delle scuse del giornalista, in un comunicato stampa. Bonafede, diventato ministro, lo ha nominato suo portavoce. Un’operazione targata Casalino. A ROMA HA FATTO CARRIERA.
IVA GARIBALDI 49 anni, portavoce di Matteo Salvini e Giancarlo Giorgetti (recapiti: iva.garibaldi@governo.it; 06/6779.3098 ). Leghista di lungo corso, frequenta via Bellerio come redattrice della Padania già in epoca bossiana, ma è con Salvini che acquisisce sempre maggiore influenza. Ha accompagnato il leader leghista nell’ascesa al potere a colpi di partecipazioni ai talk show televisivi. La chiamano «Topolina», è piccola e infaticabile, in continuo movimento: si occupa non solo di Salvini, ma anche di Giorgetti. Come farà? Fedele e affidabile, sa come farsi rispettare (e temere). In discesa ora, dicono ma non è ancora dimostrabile, con Salvini: il suo incarico di fatto è stato preso da Matteo Pandini. Esperta, anche astuta, detestata da alcuni perché… NON LE MANDA A DIRE.
GIOVANNI GRASSO 56 anni, consigliere per la comunicazione del presidente della Repubblica Sergio Mattarella (recapiti: 06/4699.3051). Tradizionalista e misurato, ama stare dietro le quinte, dedicandosi con impegno e grande attenzione a ricorrenze e celebrazioni nazionali. Da dimenticare la gestione, affannosa, nel giorno delle consultazioni di Carlo Cottarelli. Senza esperienza «da strada», mostra un evidente disagio, signorile e imbarazzante, quando durante le consultazioni per il governo si trovò obbligato ad affrontare turbe di giornalisti furiosi perché Cottarelli, convocato da Mattarella, se l’era svignata da un’uscita secondaria. Al Quirinale la presenza forte è quella di Simone Guerrini (segreteria del presidente), operativo nelle relazioni e nelle varie pratiche. Un esempio: la «benedizione» di Raffaella Luglini per le relazioni esterne a Finmeccanica. Ex pupilla dell’ad Alessandro Pansa, oggi confermata con un nuovo importante incarico. GRASSO ISTITUZIONALE, GUERRINI POTENTE.
FEDERICA MANCINELLI 47 anni, portavoce del ministro dell’Agricoltura Gian Marco Centinaio (recapiti: ufficiostampa@politicheagricole.it; 06/4665.3004) Una macchina da guerra, sempre operativa, rapida e disponibile. Vanta una rete di rapporti consolidati nell’attività politica e di consulenza. Sa farsi benvolere dai giornalisti e come creare consenso intorno al suo ministro. MOVIMENTO CONTINUO.
STEFANO MENICHINI 58 anni, responsabile comunicazione e capo ufficio stampa della Camera dei deputati (recapiti: sg_ufficiostampa@camera.it; 0667602125/2866 ). Giornalista navigato, ex direttore del quotidiano Europa, organo del Pd, e in seguito portavoce del ministro Graziano Delrio. Approda al renzismo dopo varie peregrinazioni nel centrosinistra, poi nel 2016 vince l’ambito concorso indetto da Laura Boldrini, primo fra centinaia di concorrenti. Gestisce l’attività istituzionale con correttezza, ma senza gli slanci che lo caratterizzavano come giornalista politico. Indubbiamente ha un problema: aveva vinto quel concorso senza raccomandazioni. Però, tutti gli attribuiscono un rapporto stretto con Matteo Renzi: quindi è in difficoltà e lo fa capire anche nei messaggi che scrive sui social. Difficile sostituirlo, potrebbe essere promosso a un altro incarico, ma i costi aumenterebbero ed è questa la sua forza. SPIAZZATO.
LUCA MORISI 45 anni, spin doctor e social media manager di Matteo Salvini (recapiti: luca.morisi@sistemaintranet.com) Guida la macchina di comunicazione digitale del Capitano, che ha contribuito a far diventare il politico con il maggior numero di follower in Europa. Ha formato un team di esperti che lavora 18 ore al giorno per rilanciare ogni attività di Salvini in rete. Nel tempo libero insegna Filosofia informatica all’Università di Verona. Molto stimato dal vicepremier, che gli ha affidato i social, con l’assistenza di ben 10 operatori. IL RE DEI SOCIAL.
ANTONIO PALMIERI 57 anni, spin doctor digitale di Silvio Berlusconi e responsabile internet di Forza Italia (recapiti: 02/2838.9207). L’uomo che ha guidato Berlusconi alla conquista della Rete viene dal mondo della tv, dove ha lavorato come dirigente di Fininvest. Ha abbracciato la carriera politica occupandosi fin dal 1994 delle campagne elettorali del Cavaliere e, dall’inizio degli anni Duemila, accompagnandolo alla scoperta degli strumenti digitali, dai primi siti internet aforzasilvio.it, fino allo sbarco su Facebook (di cui il leader di Forza Italia si è innamorato, percependone le potenzialità di comunicazione di massa). Riservato e gentile, mantiene un tratto umano nella giungla politica. Lavorare con il Cavaliere, infatti, oggi non è semplice: l’ultimo che arriva ha quasi sempre ragione. E la correttezza e l’esperienza di Palmieri sono un prezioso argine contro il caos. UN GENTILUOMO.
MATTEO PANDINI 38 anni, portavoce ed amico di Salvini. Ex giornalista di Libero, ha scritto un libro insieme con il vicepremier e ne è diventato il collaboratore di assoluta fiducia. Dal primo luglio si è trasferito a Roma per curare la comunicazione del nuovo ministro dell’Interno. Un traguardo non da poco il Viminale, un lavoro di grande responsabilità che si preannuncia non certo semplice vista la crescente pressione dei media (nazionali e non) sul leader leghista, che ha dovuto ampliare la squadra dei collaboratori. I due si conoscono dalla fine degli anni Novanta, ma il rapporto si consolida quando Salvini decide che è giunta l’ora di pubblicare il suo primo libro Secondo Matteo, con la collaborazione di Pandini e Rodolfo Sala. SALVINIANO DOC.
AUGUSTO RUBEI 33 anni, prtavoce del ministro della difesa Elisabetta Trenta (recapiti: augustorubeim5s@gmail.com). Già responsabile della campagna che portò Virginia Raggi a conquistare il Campidoglio. Nella scorsa legislatura ha seguito per il Movimento i rapporti con i media internazionali. Preparato e indipendente (secondo alcuni, anche troppo), con una visione strategica e un’ottima rete di relazioni con la stampa straniera. Ha influito in modo forse determinante sul successo di Virginia Raggi, però è molto autonomo e per questo non del tutto gradito a Casalino, che lo ha mandato dalla Trenta per tenerlo lontano dal giro stretto del governo. Comunque, mantiene rapporti diretti sia con Di Maio sia con Salvini. ATIPICO, LIBERO DI MENTE.
FILIPPO SENSI 50 anni, ora deputato Pd, già portavoce di Matteo Renzi e Paolo Gentiloni (recapiti: sensi_f@camera.it). Non è più un comunicatore ufficiale, ma rimane un riferimento per gli spin doctor. In politica ha introdotto l’uso in prima persona dei social network come strumento per dettare l’agenda dei media. E indirizza la linea dell’opposizione a colpi di tweet e, da qualche tempo, con le sue vignette satiriche. Colto, ma umile e autoironico. Sempre fedelissimo, per temperamento, a Matteo Renzi. Il grosso problema per lui è che l’ex premier non ascolta più nessuno, fa sempre di testa sua, commettendo un errore dietro l’altro. Sensi gli è sempre devoto. Corretto, benvisto da tutti. Mai un attimo di arroganza. Cosa si può pretendere di più? BASSO PROFILO.