L’annuncio durante un incontro con l’Ente del turismo delle Fiandre dopo il caso Rubens: “Una svolta per gli appassionati di tutto il mondo”. Ma l’associazione Luca Coscioni denuncia: “La nostra donna vitruviana ancora bloccata”
Il caso del momento in Italia è quello dei nudi delle performance di Marina Abramovic, con le foto della mostra a Palazzo Strozzi scattate dai visitatori e censurate sui social. Ma ora Facebook potrebbe correggere il proprio algoritmo per consentire la pubblicazione di opere che contengono nudi artistici. L’apertura arriva nel giorno in cui l’Associazione Luca Coscioni, però, torna a denunciare il blocco della sua ‘donna vitruviana’ che promuove il congresso dell’associazione in programma la prossima settimana, dal 5 all’8 ottobre.
La disponibilità di Facebook ad allentare i parametri sul nudo nell’arte è arrivata nel corso di un incontro con Visitflanders, l’Ente del turismo delle Fiandre, che ha messo in discussione le politiche restrittive della piattaforma in tema di nudi. L’ultima volta lo scorso luglio, quando sono state bloccate le inserzioni dell’ente culturale perché ritraevano i nudi di Rubens. Visitflanders aveva risposto con una lettera a Mark Zuckerberg, chiedendo maggiore buonsenso in caso di opere d’arte. La Casa museo di Rubens aveva inoltre ospitato una protesta ironica: un video in cui si invitavano tutti gli “amanti del nudo” con un account sui social media a uscire dalla struttura.
Oggi Facebook vieta la pubblicazione di dipinti come “Adamo ed Eva”, ma presto potrebbe dunque essere possibile vederli e promuoverne le mostre. Facebook ha inoltre dichiarato la propria volontà di voler semplificare la procedura di contestazione di contenuti con nudi artistici se bloccati dal social network. “Questo incontro – afferma Peter De Wilde, ceo di Visitflanders – segna una svolta per il mondo dell’arte mondiale. Abbiamo chiesto un incontro per trovare una soluzione e questo è il risultato. Oggi è un grande giorno per gli appassionati d’arte di tutto il mondo”. Con le nuove norme sulla pubblicità social, continua De Wilde, “potremo finalmente dare ai maestri fiamminghi l’attenzione che meritano sul web”.