Con il suo gruppo, Gioia Gottini fornisce aiuto e supporto a chi vuole sviluppare un’idea imprenditoriale per mettersi in proprio
Facebook punta sempre di più sui gruppi: le community di appassionati grazie alle quali è possibile scambiarsi opinioni, consigli, materiali e altro ancora. La strategia di Menlo Park, negli ultimi tempi, è diventata chiara: fornire gli strumenti necessari affinché chi gestisce queste community possa farlo in maniera efficiente e professionale. Da una parte, rendendo possibile la nascita di gruppi premium (quindi, a pagamento) che garantiscano un ritorno economico a chi amministra le community più importanti; dall’altra, offrendo formazione e finanziamenti ai gruppi più stimolanti a livello globale.
A questo scopo, nel febbraio 2018 è stato inaugurato il Facebook Community Leadership Program : un vero e proprio bando a cui hanno partecipato oltre 6mila amministratori di gruppi provenienti da tutto il mondo. Pochi giorni fa, sono stati annunciati i vincitori: 5 di loro potranno conquistare – al termine dell’anno di formazione e dopo la presentazione di un progetto specifico – un finanziamento da un milione di dollari per ampliare e rafforzare community dal grande impatto sociale (lotta al razzismo negli USA, agricoltura in Kenya, salute delle donne in India); mentre oltre 100 potranno ricevere 50mila dollari.
Tra questi, c’è anche l’unica italiana selezionata: Gioia Gottini, torinese di 46 anni, di professione business coach e amministratrice della pagina I mercoledì della Mansardina ; una community che fornisce aiuto e sostegno a chi vuole sviluppare una propria idea imprenditoriale. “Vogliamo essere un punto di riferimento per chi desidera mettersi in proprio o ha da poco lanciato una piccola attività”, racconta Gioia a La Stampa. “La community è nata più di due anni fa e oggi conta quasi 4mila iscritti. Lo considero un piccolo incubatore virtuale, a cui partecipano artigiani, liberi professionisti, operatori del benessere e molti altri piccoli imprenditori che hanno bisogno di chiarirsi le idee, ma non hanno soldi da investire in formazione”.
Per Gioia, questa non è la prima esperienza come amministratrice di community: “Nel 2013 avevo creato Rete al Femminile, che nel frattempo si è trasformata in un’associazione nazionale. Con il passare del tempo, però, ho sentito la mancanza di gestire un gruppo che aiuti le persone a sviluppare le proprie idee”. Attraverso questa community, aperta a tutti, è infatti possibile trovare risorse utili, discutere, chiedere suggerimenti. Ma non solo: “Ogni mercoledì pubblico un video in diretta su alcuni temi importanti, in modo da generare discussione. I gruppi di Facebook permettono veramente alle persone di interagire; anche chi è entrato solo un giorno prima trova sempre lo spazio per intervenire”.
Come spesso avviene, dal virtuale si può passare al mondo reale: “A gennaio, quando abbiamo festeggiato i due anni, abbiamo organizzato un’iniziativa che ha permesso ai nostri membri di incontrarsi in varie città per conoscersi fisicamente”, prosegue Gioia. “È un aspetto molto importante, perché nei gruppi online c’è sempre un po’ di distanza; ma quando questa viene meno, la community diventa ancora più coesa. Mi piace molto anche l’idea che la mia presenza diventi sempre meno necessaria: se le discussioni o le iniziative nascono in autogestione significa che il gruppo sta funzionando davvero”.
Adesso, però, c’è da affrontare un anno di formazione (durante il quale verrà fornito anche il sostegno necessario per creare il progetto finanziato da Facebook), che comincerà già a ottobre con un viaggio alla sede di Facebook, a Menlo Park: “Ci sentiamo un po’ i pionieri dell’esperimento che il social network sta conducendo per rafforzare sempre di più i gruppi”, conclude Gioia. “Sarà sicuramente un’esperienza dalla quale si potrà imparare molto; magari anche incontrando direttamente Mark Zuckerberg”.