A 25 anni dalla sua scomparsa, Barilla celebra Pietro Barilla, l’uomo e l’imprenditore che fondò il primo e poi più grande pastificio al mondo, capace di creare profitto ma anche alcuni dei maggiori slogan del gruppo, decisi ai tavoli del bar Orologio di Parma insieme agli amici che si chiamavano Federico Fellini, o il grafico Erberto Carboni (che metterà a punto il logo Barilla) o il critico cinematografico Pietro Bianchi.
Pietro Barilla vuol dire pasta e marketing: nel 1950 un viaggio negli Stati Uniti si rivela lo spartiacque per la storia dell’azienda e dell’industria alimentare italiana. Qui l’imprenditore conosce da vicino le logiche della pubblicità, le tecniche del marketing, il valore della confezione del prodotto: il primo effetto di questo confronto è l’adozione della confezione di cartone per la pasta e il successo è tale che nel 1952 l’azienda abbandona la produzione del pane e punta tutto sulla pasta. Lo stesso anno viene coniato il claim «Con pasta Barilla è sempre domenica» con cui vince la Palma d’Oro per la pubblicità e vengono reclutati come testimonial attori italiani come Giorgio Albertazzi, il futuro premio Nobel per la letteratura Dario Fo, i cantanti Mina e Massimo Ranieri.
Pietro Barilla viene ricordato anche per aver venduto nel 1971 l’azienda all’americana Wr Grace a causa della crisi economica e petrolifera che colpì il Paese ed averla ricomprata nel 1979 in un’operazione sconsigliata anche dal deus ex machina della finanza italiana Enrico Cuccia: «Cavalier Barilla, ho visto i conti e i numeri, non ne vale la pena», si sentì dire chiedendo l’intercessione di Mediobanca. «Tutto è fatto per il futuro. Andate avanti con coraggio», ripeteva in azienda mantenendo alta un’attenzione fuori dal comune per la qualità dei prodotti. Il suo motto: «Date da mangiare alle persone quello che dareste ai vostri figli».
Lo scorso 14 settembre, nella sede di Parma, il gruppo ha celebrato Pietro Barilla con un evento a cui hanno partecipato circa 1.200 tra dipendenti ed ex dipendenti dello stabilimento. Un’iniziativa voluta dalla famiglia per condividere l’eredità intellettuale del Signor Pietro e che ha coinvolto i figli, amici, ospiti e artisti.
ItaliaOggi