Il ministro del Turismo del Kenya Najib Balala ci prova e chiama al tavolo i due grandi vettori low cost europei, Ryanair e easyJet, per aumentare il traffico e portare turisti carichi di euro e sterline nel paese africano. Il turismo, infatti, resta uno dei core business del Kenya ma per convincere i passeggeri europei, sempre ai primi posti tra gli arrivi (mentre crescono al 16% sul totale quelli africani) serve il concreto supporto di compagnie a basso costo.
Questo settore nella nazione, è capace di generare circa un miliardo di euro l’anno ma senza un valido sostegno da parte delle compagnie aeree superare una crescita forte come quella registrata nel corso del 2018 (pari al più 18 per cento rispetto all’anno precedente) risulterà sempre più difficile. “Vogliamo incoraggiare un turismo europeo e in particolare dalla Gran Bretagna”, spiega il ministro “e stiamo cercando di discuterne con Ryanair e easyJet”, che per il momento non confermano nè smentiscono nulla anche perché questa proposta rappresenta una novità e potrebbe spostare anche l’asse degli interessi delle due società, oggi focalizzati sull’Europa e sull’area del Mediterraneo.
Intanto però i cittadini britannici sono al primo posto tra gli arrivi europei nel Paese – e secondi in assoluto dopo gli americani, seguiti da indiani, cinesi e tedeschi. In totale si registra circa un milione di presenze l’anno. Cifra che il ministero punta di aumentare con tassi di crescita a doppia cifra. Kenya Airways, al momento il vettore più importante del Paese, e tra i più grandi in Africa, da ottobre avvierà dei voli diretti verso gli Usa oltre ad altre 20 nuove tratte nei prossimi cinque anni.
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