11 febbraio 2015 – “Il caso Siani, salve che a Sanremo per qualsivoglia motivo, spontaneo o artatamente costruito, irride ad un bambino in sovrappeso, si inserisce in un contesto di degrado, rispetto alle norme vigenti in materia di Tv e Minori, che su Rai 1 galoppa a tutto spiano da tempo. Il tutto a pochi giorni da quando Massimo Giletti sbatte per terra un libro, a prescindere dall’autore, e nel momento in cui iniziative istituzionali e sociali spronano i giovani alla lettura, il gesto diventa anacronistico e in antitesi finanche al Contratto di Servizio che permette alla Tv di Stato di accedere al canone. Per non parlare del pomeriggio quotidiano sulla rete ammiraglia, contro il quale le segnalazioni di violazione sono incontenibili. Queste trasgressioni valgono la rescissione del Contratto di Servizio e la restituzione dei soldi agli utenti”: è la dichiarazione del sociologo Antonio Marziale, presidente dell’Osservatorio sui Diritti dei Minori e membro della Commissione ministeriale per la stesura del Codice Tv e Minori, recepito dalla Legge Gasparri, che si dice: “Pronto ad incontrare il Direttore Generale Luigi Gubitosi o, in alternativa, a chiedere audizione alla Commissione parlamentare di vigilanza sulla Rai, allo scopo di dettagliare gli accadimenti in crescendo, segnalati all’Osservatorio, nel tempo, da genitori piuttosto contrariati”. Alle parole di Marziale fanno seguito quelle dell’avvocato Antonino Napoli, vicepresidente dell’Osservatorio, secondo cui: “Proprio per le peculiarità statali che caratterizzano la Rai, la stessa è tenuta ad un rispetto degli utenti in età evolutiva più accentuato rispetto all’emittenza privata. I casi Siani e Giletti, come ha detto bene il senatore Enrico Buemi, membro della Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi, in relazione al libro gettato per terra con sprezzo da Giletti, non possono passare soltanto con una polemicuccia ordinaria, ma vi è bisogno di dimostrare che la Rai è Stato e ne va della credibilità delle Istituzioni del Paese”. Marziale e Napoli concludono: “In caso di mancati provvedimenti, in un Paese che si rispetti e ove le Leggi vengono rispettate, non ci si attende che serene dimissioni di chi è al vertice”.