“Caro Beppe qualche giorno fa sono rimasta stupita, ed è per me la prima volta, di aver visto un tuo video ed aver reagito, alla fine, non con un sorriso ma con un fondo di tristezza”. Roberta Lombardi, storica prima capogruppo M5S in Parlamento, oggi alla Regione Lazio, osa l’inosabile: criticare l’Elevato, il garante del M5S. Lo fa con un post su Facebook carico di amarezza nel quale punge il comico sul personale: “Quando hai chiuso il tuo minitour romano dicendo “non ci sono buche, nessuna buca, nessuna buca”, non ho più riso, e mi è sceso un velo di tristezza”.
La Lombardi, voce spesso dissonante ma molto autorevole tra i grillini, fa riferimento al video con cui, domenica scorsa, Grillo ha concluso la sua trasferta romana interpretando, a favore di telecamera, il ruolo di “moralizzatore del traffico”. E, appunto, lodando (da un microfono collegato agli altoparlanti della macchina) la presunta perfezione del manto stradale della capitale. Che, invece, è noto ovunque per le sue buche e voragini dove, specie nelle ultime settimane, non sono mancati gli incidenti, anche mortali. La Lombardi lo ricorda nel suo lungo post: “Purtroppo ci sono persone che hanno subito gravi infortuni, e famiglie che hanno subito lutti, a causa del pessimo stato del manto stradale”, scrive.
La colpa dello stato dell’asfalto della capitale, secondo l’esponente M5S, non è di Virginia Raggi e della sua giunta: “Capisco lo sforzo che stanno facendo per sistemare quanto più possibile quel disastro“, prosegue. Poi l’affondo finale: “Noi non possiamo dire “non ci sono buche”, caro Beppe. Sarebbe da incoscienti, e noi non lo siamo. Dobbiamo dire la verità: a Roma c’è una situazione difficilissima”, c’è “un problema che è sì ereditato dal passato (e i sindaci che ci hanno portato qui dovrebbero vergognarsi, anziché alzare il ditino!) ma che tocca a noi, oggi, risolvere nel modo più rapido, trasparente ed efficiente possibile”. E aggiunge: “Noi siamo il MoVimento Cinquestelle: non mettiamo la polvere sotto il tappeto, non mettiamo le chiacchiere sopra le buche“. Come a dire: scherza coi fanti ma (a Roma) lascia stare le buche.
Marco Favale, Repubblica.it