L’ex banchiere indicato nel 2015 da Matteo Renzi si chiama fuori: “Onorato per questi tre anni di lavoro, auguri al mio successore”. Settimana prossima la trattativa tra Tesoro e Acri per depositare la lista unica del vertice entro il 16: anche l’ad Gallia è in uscita
Il secondo dei tasselli che porteranno al rinnovo del cda della Cassa depositi e prestiti si compone. Il primo è stato, settimana scorsa, la formazione del governo politico basato sull’asse Lega-M5s, archiviando l’ipotesi del tecnico Carlo Cottarelli. Ora Claudio Costamagna, il presidente dell’istituto per la promozione nazionale che gestisce i 250 miliardi del risparmio postale, si dice non disponibile per secondo mandato. In una nota l’ex banchiere di Goldman Sachs fa sapere di “avere condiviso la decisione di non proseguire con un secondo mandato” con il presidente dell’Acri e della Cariplo Giuseppe Guzzetti, che per conto delle fondazioni ex bancarie è azionista in Cdp con il 16% e ha diritto alla nomina del suo presidente. “Considero un onore aver presieduto per questi tre anni un’istituzione chiamata a realizzare parte della politica industriale del nostro paese disegnata dal governo con il concorso dei soci privati delle fondazioni – continua la nota di Costamagna -. Porgo al mio successore i migliori auguri di raggiungere i traguardi che, insieme al nuovo amministratore delegato, saranno definiti di concerto col nuovo governo”. I ringraziamenti sono estesi anche al cda e all’amministratore delegato Fabio Gallia, che con tutta probabilità non sarà rinnovato.
Tre anni fa le fondazioni rinunciarono al presidente da loro espresso in precedenza – Franco Bassanini – per consentire all’allora presidente del consiglio Matteo Renzi di scegliere Costamagna, insieme a Gallia che arrivava da Bnl (Bnp Paribas). Stavolta non dovrebbe andare così, si racconta dietro le quinte. I giochi si faranno la prossima settimana, quando il ministro del Tesoro Giovanni Tria, azionista di maggioranza di Cdp con i quattro quinti del capitale, metterà a punto con le fondazioni la lista comune del nuovo cda da depositare entro il 16 giugno, in tempo per l’assemblea del 20 (28 in seconda chiamata). La situazione è ancora fluida, ma il nome che il mondo Acri tiene pronto per sostituire Costamagna sarebbe quello di Massimo Tononi, anch’egli ex banchiere di Goldman Sachs (e poi Mps), e oggi presidente di Prysmian. La poltrona di ad invece sarà appannaggio del nuovo governo: le ipotesi sarebbero intorno a una rosa di nomi, tra cui quelli del vicepresidente Bei Dario Scannapieco, del capo di Deutsche Bank in Italia Flavio Valeri e del direttore finanziario di Cdp Fabrizio Palermo.
Andrea Greco, Repubblica.it