Asia debole, petrolio in flessione
Lo spread fra Btp e Bund ha sfondato quota 200 punti base, a 201,2, ai massimi da giugno scorso. Il rendimento del titolo decennale italiano ha toccato il 2,46%.
Piazza Affari dopo un avvio poco mosso tenta il rialzo ma con continui cambi di direzione. Il Ftse Mib segna un +0,16% a 22.780 punti. Sul listino proseguono comunque le vendite o bancari con il mercato che guarda alla formazione del nuovo Governo a cui sta lavorando il premier incaricato, Giuseppe Conte. Maglia nera è Mps (-2,9%), seguita da Ubi (-2,14%), Banco Bpm (-1,96%), Mediobanca (-1,15%), Intesa Sanpaolo (-1,05%), Unicredit (-0,79%). Di contro gli acquisti premiano Leonardo (+1,45%), Fca (+1,56%), Moncler (+1,69%). Fuori dal paniere principale in lieve rialzo Beni Stabili (+0,33%) il cui cda ieri ha dato il via libera alla fusione con Fonciere des Regions.
Gli investitori tornano a punire l’Italia: le rassicurazioni all’Europa offerte da Giuseppe Conte, incaricato di formare il governo, hanno garantito una tregua di poche ore rotta dopo ieri che il segretario della Lega Matteo Salvini ha promesso che il governo farà “l’opposto di quello che l’Ue ha minacciato negli ultimi anni“. Proprio mentre dalla Bce arrivava l’invito a stare attenti alla tenuta dei conti pubblici. E sempre ieri il primo test dei mercati all’incarico formale al governo Cinque Stelle-Lega, dopo settimane di negoziati, si è chiuso con uno spread tornato a quota 195, un rendimento del Btp decennale al livello di guardia del 2,4%, una fiammata del differenziale su Spagna e Portogallo a livelli che non si vedevano da anni (100 e 50 punti base rispettivamente) quando fino a poco tempo fa era negativo.
Se preoccupano gli investitori le parole di Salvini e la difesa della scelta a ministro dell’Economia di Paolo Savona, economista molto critico degli attuali assetti e squilibri dell’Eurozona, le istituzioni europee celano a stento la tensione. A partire dalla Bce, reduce dall’esperienza del governo di Tsipras e del braccio di ferro con la Grecia che vide momenti drammatici. Il vicepresidente uscente, Vitor Constancio, avverte che i rischi di contagio dall’Italia “non sono completamente eliminati” e che la fiammata del rendimento decennale “non è cosa enorme, ma certamente uno sviluppo significativo e un potenziale motivo di preoccupazione”.
Quotazioni del petrolio in calo sul mercato after hour di New York con i contratti sul greggio Wti che cedono lo 0,16% a 70,16 dollari al barile. Il Brent cede lo 0,24% centesimi a 78,60 dollari.
L’euro frena e torna sotto la soglia 1,17 dollari. La moneta unica europea ha toccato un minimo di seduta di 1,1688 dollari.
Quotazioni dell’oro in lieve flessione: il lingotto con consegna immediata passa di mano a 1.302,2 dollari l’oncia (-0,18%).
Asia debole, Europa attesa in positivo – Ultima seduta della settimana in flessione per le Borse di Asia e Pacifico dopo che il presidente Usa Donald Trump ha cancellato il summit di Singapore con il leader coreano Kim Jong Un. Ad incidere sui listini è poi la stretta americana sui dazi sull’auto importate che ha sollevato i malumori di Cina e Unione europea. Sostanzialmente piatta Tokyo con il Nikkei a +0,06%. Cali diffusi sulle Piazze cinesi con Hong Kong che perde lo 0,48%, Shanghai lo 0,53% e Shenzhen lo 0,86%. Seul cede invece lo 0,21% mentre Sydney è poco mossa (-0,07%). I futures sull’Europa sono in positivo. Lo sguardo è sempre rivolto all’Italia e alla formazione del nuovo governo a cui sta lavorando il premier incaricato Giuseppe Conte. Tra i dati macro attesi, l’ifo dalla Germania, il pil del Regno Unito e la bilancia commerciale italiana. In agenda poi la riunione dell’Ecofin. Dagli Stati Uniti previsti ordinativi bene durevoli, fiducia Michigan e il discorso del presidente della Fed, Jerome Powel.
Ansa