Il neo ct ha parlato a Coverciano nel suo primo giorno da allenatore: «Dobbiamo fare bene anche nelle amichevoli per migliorare il ranking»
Il primo giorno da ct azzurro di Roberto Mancini è dedicato alla conoscenza. Di Coverciano e dei suoi ragazzi, alcuni già allenati, ma qualche anno fa. «Cosa mi ha detto Mario (Balotelli, ndr)? Buongiorno mister (sorride, ndr)… Il suo futuro nella Nazionale dipenderà molto da lui…». Balotelli, ma non solo: l’Italia riparte con un calendario fitto di amichevoli, a cominciare dal duello con l’Arabia Saudita di lunedì a San Gallo, Svizzera. «Arabia Saudita, poi Francia ed Olanda: tutto in pochi giorni e, per questo, faremo una rotazione negli uomini praticamente totale. Senza dimenticare che in cinque si sono fermati», racconta Mancini.
Ai box Marchisio, Emerson, Bernardeschi e, forse, Zaza ed Immobile (per quest’ultimi due sono in programma gli esami per valutarne le condizioni fisiche), nei prossimi giorni potrebbero unirsi al gruppo i giovani dell’Under 21 Calabria, Locatelli, Barella e Cutrone. Il nuovo ct per i prossimi due anni vuole una ripartenza senza strappi perchè, dice, «dobbiamo imparare a vincere, anche le amichevoli. Io non sono un mago, ci vuole tempo, ma – racconta il tecnico marchigiano – sono convinto che la qualità, in questa Italia, non manchi, anzi…».
Nella ripartenza azzurra non c’è Buffon perchè l’ormai ex portiere della Juve ha chiuso le porte all’Italia: niente gara di addio a Torino con l’Olanda il 4 giugno, ma qualcosa si muove. «Con Gigi (Buffon, ndr) ci siamo sentiti al telefono e mi ha spiegato che vuole continuare a giocare. Tutti i giocatori forti e in condizione possono essere chiamati in Nazionale…», così Mancini. Tradotto: niente addio all’Allianz Stadium perchè qualcosa, in futuro, potrebbe ancora muoversi.
Guglielmo Buccheri, La Stampa.it