I dati del social network sull’applicazione degli standard della comunità. Il tallone d’Achille rimane l’incitamento all’odio
Ecco i numeri. Dopo aver dedicato la conferenza degli sviluppatori di inizio maggio soprattutto alle scuse e alle novità di prodotto, Facebook mette sul piatto i risultati raggiunti nella rimozione dei contenuti sconvenienti. Il report sull’applicazione degli standard della comunità, sui quali Menlo Park ha fatto chiarezza a fine aprile, prende in considerazione il periodo compreso fra tra ottobre 2017 e marzo 2018. Questi i dati principali, relativi al primo trimestre 2018:
• Sono stati rimossi 837 milioni di contenuti di spam, quasi il 100 per cento dei quali trovati e contrassegnati prima che qualcuno li segnalasse.
• Sono stati disattivati circa 583 milioni di account falsi — la maggior parte dei quali bloccati entro pochi minuti dalla loro creazione —, cui vanno aggiunti «i milioni di tentativi quotidiani di creazione di account falsi». Nel trimestre in esame era ancora falso il 3-4 per cento degli account attivi su Facebook.
• Sono stati rimossi 21 milioni di contenuti di nudo di adulti o pornografici, il 96 per cento dei quali rilevati dalle macchine prima di essere stati segnalati. Menlo Park stima comunque che su ogni 10 mila contenuti visualizzati su Facebook, 7-9 visualizzazioni abbiano riguardato contenuti che violavano gli standard su nudo e pornografia.
• Sono stati rimossi o etichettati come potenzialmente pericolosi circa tre milioni e mezzo di contenuti violenti, l’86 per cento dei quali identificati dalla tecnologia prima che venissero segnalati.
• Sono stati rimossi due milioni e mezzo di contenuti che incitavano all’odio, il 38 per cento dei quali sono stati rilevati direttamente dalle macchine.
Corriere.it