Studio Cna: tra il 25 aprile e il 1° maggio 500 mila camere in più rispetto alle pur rosee previsioni. 1,6 milioni gli arrivi, 2,7 miliardi il giro di affari. Mai così bene negli ultimi 5 anni. Mare, borghi e città d’arte a trainare il fenomeno: tra il 28 e ieri alberghi pieni fino al 90 per cento nelle grandi città d’arte
Turismo in Italia, dati da record negli ultimi due ponti. Complici forse il calendario favorevole – con il 25 aprile a metà settimana e il 1° maggio di martedì – e l’improvviso arrivo della bella stagione dopo un inverno lungo, fresco e piovoso come non si era abituati a vivere da tempo – il Belpaese è stato letteralmente invaso: 9 milioni e mezzo di presenze, 1 milione e 600 mila arrivi, il tutto per un giro di affari di 2,7 miliardi di euro. Sono i dati dello studio condotto Centro studi CNA (Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola impresa) in collaborazione con Cna turismo e commercio, su un campione di imprese associate, distribuite su tutto il territorio nazionale.
“Rispetto al 2017 il movimento economico è aumentato del 9,5% e del 13,5% sono cresciute le presenze, vale a dire i pernottamenti in strutture ricettive. Un vero mini-boom. Favorito dal tempo mite per quasi tutto il periodo. Una performance che lascia ben sperare per la prossima estate – spiegano gli autori dell’indagine, il cui esito conferma, in positivo, le già favorevoli stime della vigilia: le previsioni infatti ipotizzavano 9 milioni di pernottamenti, con 1,5 milioni di turisti e 2,5 miliardi di euro di movimento economico. La crescita a consuntivo, quindi, è stata di 500mila pernottamenti, 100mila turisti e 200 milioni di euro.
Mai cosi tanti, i turisti nei due ponti, nelgli ultimi 4 anni. Un fenomeno trainato da mare, borghi e città d’arte. Nei sette giorni compresi tra le due festività nazionali, le presenze hanno sfiorato i cinque milioni nelle strutture alberghiere e raggiunto i 4,5 milioni nelle strutture extra-alberghiere (b&b, appartamenti e case private, agriturismi e così via): e nella scelta del soggiorni i turisti sono praticamente divisi a metà tra quanti optano per l’offerta tradizionale e quanti per le nuove proposte, massicciamente veicolate sulle piattaforme on line.
I picchi di presenza sono stati registrati dal 28 aprile al 1° maggio. In questo periodo il tasso di riempimento delle camere è oscillato tra l’80 e il 90% in città come Roma, Napoli, Firenze, Venezia e Milano. Le città d’arte hanno attirato turisti tanto in proprio (monumenti, musei, shopping) quanto come hub per raggiungere altre località, facendo da cerniera nel contempo tra il Centro-nord e il mezzogiorno, il mare e i borghi. Le località marittime si sono assicurate una fetta del 55% delle presenze con una diffusione omogenea tra Sud, Isole, Liguria, Toscana e Romagna. Importante è stato il ruolo di calamita svolto dal turismo esperienziale: sempre più vacanzieri, insomma, amano “sporcarsi le mani”, partecipare (da protagonista e non da semplice spettatore) ad attività tradizionali, gomito a gomito con artigiani, piccoli produttori, allevatori.
Repubblica.it