Valeria Golino, lei ha gli occhi più azzurri del creato e di questo mi piacerebbe parlare per ore… Ma il suo ultimo film, “Texas”, propone un tema che mi intriga da sempre: il tradimento. E vorrei dedicare l’intervista a questo argomento.
“C’è tanto da dire?”
Proviamo. Intanto: le piace, questa parola? In fondo, il tradimento esiste, ed è odioso, solo nei rapporti di amicizia. In politica il cosiddetto tradimento è fisiologicamente inevitabile. E nelle relazioni amorose, perché quasi sempre di questo si parla, il tradimento è un non-sense. Che ne dice?
“Dico che il tradimento sembra sempre più brutto di quello che è…”
Non sfugga! Ecco una domanda più precisa: viene prima il diritto di vivere liberamente i propri sentimenti, oppure il dovere di rispettare un patto amoroso, affrontando qualsiasi sacrificio?
“Esiste il dovere di non infierire su chi subisce e di evitare di creare un dolore gratuito.”
In “Texas” lei è una magnifica e onesta traditrice. Vorrei chiedere a Valeria:
nella vita, lei ha tradito, è stata tradita?
“Non sono predisposta al tradimento. Sia per cultura e tradizione (papà italiano, madre greca…), sia per temperamento: sono una piccola anima romantica, quando mi innamoro sono portata a crederci, fino in fondo. Perciò sono monogama. Ma ammetto che oggi ci sono forti e continue tentazioni: in particolare nel mondo dello spettacolo…”
Dunque oggi è più difficile mantenersi fedeli?
“Non è questo il punto. Anche in passato il tradimento è stato molto frequentato. Ma oggi le tentazioni sono indubbiamente più numerose e maliziose… Viaggi, cambiamenti, curiosità di fronte alle continue novità…”
Lei sta zig zagando, Valeria!
“E lei, signor Lanza, dovrebbe capire che non mi piace risponde a domande dirette.”
Capisco. E insisto.
“Vuol sapere insomma se ho mai tradito e se sono stata tradita? Sì. In passato. Tanti anni fa. Ho causato molta sofferenza. Soprattutto la mia, che è poi quella che mi preoccupa di più.”
Per complesso di colpa?
“Inevitabile, quando si tradisce.”
E quando si è traditi, cosa c’è alla radice della sofferenza?
“Forse il sentimento di abbandono. Anche se, per quanto ne so, non sono mai stata tradita a lungo, con una relazione parallela. Sono stata tradita una sola volta e per una sola notte.”
Lo ha saputo, lo ha scoperto oppure è stato lui a confidarsi?
“Ho scoperto tutto io. E la botta è stata forte: immaginarlo tra le braccia di un altro…”
Che cosa fa soffrire di più: sapere che il partner fa l’amore con un’altra o intuire che sta pensando a un’altra?
“L’immagine del contatto fisico è devastante. Il furto del corpo! Un pensiero che aggredisce il senso del possesso che si prova in amore.”
Lei è possessiva? Gelosa?
“Non sono gelosa in maniera ossessiva, compulsiva.”
E provoca gelosia in chi l’ama?
“Lei cosa ne pensa?”
Di prima impressione, penso che lei possa scatenare tempeste di gelosia. Perché lei è aperta e allo stesso tempo misteriosa. Si capisce che c’è un confine che non sarà facile superare, che esiste uno spazio esclusivamente suo, invalicabile e, appunto, misterioso, oscuro.
“Aperta e misteriosa. Mi sembra un grande complimento.”
Il tradimento può risolversi in una semplice fantasia, una sublimazione della mente, senza consumarlo?
“La fantasia è molto potente…Ed è auspicabile, questa sublimazione.”
Soave vaghezza. Le chiedo: se la mente la porta verso una fantasia trasgressiva, questo erotismo cerebrale le basta? Oppure vuole tradurlo in realtà?
“Prevale la rinuncia. Ci sono sacrifici piccoli, o anche grandi, che vanno fatti.”
E lei immagina il desiderio, nella fantasia degli uomini che la corteggiano?
“So che una donna desiderabile, desiderata, che tuttavia non si dà, diventa indimenticabile.”
In “Texas”, la protagonista desidera, è desiderata e si dà. Non rinuncia.
“Perciò ho detto che questa protagonista, una maestrina di Ovada che si innamora di un ragazzo più giovane di lei, è molto onesta… E’ sposata, il tradimento nasce soprattutto dalla noia. E quando insorge la passione, lei sinceramente la dichiara. Non mente. E dunque fa soffrire il marito.”
Nella vita, invece…
“Penso che i compromessi siano indispensabili.”
Che cosa potrebbe indurla a una tentazione?
“Mi piacciono gli uomini introversi.”
E basta questo per conquistarla?
“Dietro questa introversione, devono esserci slanci diretti a me. Un gesto… uno sguardo… una parola.. Con evidenza, esclusivi per me.”
E cosa non le piace?
“Ah, questo lo so con certezza e chiarezza. Lo scriva in lettere maiuscole: non mi piacciono gli uomini che mi fanno ridere.”
Finalmente.
“Sì. Finiamola con questa leggenda delle risate che favoriscono l’amore. Si diventa amici e complici, ridendo. Ma se c’è una cosa che ammazza l’erotismo, è proprio il senso dell’umorismo.”
Sembra un epigramma!
“Ed è la verità.”
Secondo lei, qual è la qualità maggiore di Valeria?
“Mi commuovo per la bellezza. Mi incanta, ad esempio, la bellezza delle donne. Vorrei essere tutte loro. Forse per questo faccio l’attrice.”
E una qualità che le piacerebbe avere e non ha?
“Trovo molto erotica, nelle donne, l’indolenza. Mi piacerebbe essere una donna sonnolenta, torpida. Molle, lenta…quanto è erotica la mollezza! Invece io sono tutta fuori, esplicita… Ascolto, entro… Non credo di essere aggressiva. Ma certo lenta, pigra…no, non lo sono.”
Torniamo al tradimento. La scappatella, la classica scappatella, si può perdonare?
“Qualche anno fa avrei detto, drasticamente, di no. Oggi mi sento assai più morbida.”
E lei vorrebbe essere perdonata?
“Mah! Non so. Se mi perdona, vuol dire che c’è qualcosa che non va. Vuol dire che il senso del possesso si è indebolito.”
Ecco una straordinaria dimostrazione di quanto dicevo prima: lei è aperta e misteriosa, un cocktail che può scatenare gelosia…
“Mi spieghi bene.”
La risposta perfetta (per un maschio: amante, marito o fidanzato che sia) sarebbe stata: mai potrei cadere in una scappatella! Invece, lei va oltre e dice che non sa neanche se le piacerebbe essere perdonata… E’ una riflessione intelligente. Ma destinata a far pensare e, forse, a far soffrire.
“Non avevo questa intenzione, mi creda.”
Per ultimo, vorrei sapere: se un uomo le piace, è determinata a prenderselo o lascia andare le cose come debbono andare?
“Cerco di fargli capire ciò che provo. Ma sono una donna all’antica. Non corteggio. Non faccio la cacciatrice, non dimentichiamo questo aspetto fondamentale.”
Cioè?
“Sono io, la preda.”