Riunione dei vertici azzurri a Palazzo Grazioli. Nel pomeriggio Pd, centrodestra e pentastellati al Colle
Primo giorno del secondo giro di consultazioni al Quirinale. Prima del colloquio con il capo dello Stato previsto nel pomeriggio riunione dei vertici di Forza Italia a Palazzo Grazioli. Con la capogruppo della Camera Maria Stella Gelmini che ha ribadito la linea: no a veti su Berlusconi.
“Parteciperemo ad un governo – ha detto la Gelmini – solo se ci sarà una dichiarazione esplicita e chiara da parte dell’M5S e che ci sia pari dignità tra tutte le componenti del centrodestra, FI e Berlusconi. Senza questa condizione la trattativa non potrà neanche iniziare”.
In mattinata il capo dello Stato ha incontrato i gruppi di Svp, i Misti di Camera e Senato e LeU.
“Abbiamo ribadito la nostra disponibilità a dialogare con tutte le forze politiche e a collaborare con chi condivide i valori europei e a tutela delle minoranze”, ha detto Juliane Unterberger. Dopo il Gruppo per le Autonomie è stato il turno del Gruppo Misto. “Chi ha avuto più voti – ha detto Emma Bonino – ha il diritto e persino la responsabilità e il dovere di provare a costruire una maggioranza parlamentare e di governo”. “Civica popolare – dice Beatrice Lorenzin – non voterebbe la fiducia a un governo di centrodestra. Noi siamo all’opposizione. Ma vediamo con grande preoccupazione la situazione in Siria e credo che anche il posizionamento dell’Italia nello scacchiere internazionale richieda chiarimenti da parte di chi oggi si candida a guidare il Paese“. “Siamo stati eletti nel centrodestra. Abbiamo espresso a Mattarella la necessità assolta di fare un passo avanti ed uscire dal retroscena per una assunzione di responsabilità”, dice Maurizio Lupi di Nci al termine delle Consultazioni al Quirinale. “La legge elettorale – sostiene – prevedeva coalizioni per potersi candidare a governare il Paese. Una, quella di centrodestra, unita, ha la maggioranza relativa, e unita partecipa al compito che ci ha affidato Mattarella nel trovare una maggioranza. Dividerla sarebbe un gravissimo errore con veti che non si spiegano da parte di un partito che non ha vinto le elezioni”, ha concluso. “Al presidente Mattarella abbiamo ribadito la nostra posizione: bisogna uscire dai personalismi e cominciare a trattare i temi più urgenti del Paese: la tutela del lavoro e la lotta alla povertà, il welfare e i diritti civili. Quanto all’economia aspettiamo la presentazione del Def. Su questi punti siamo disponibili a ogni confronto e dialogo”, ha detto il leader di LeU, Pietro Grasso, al termine delle consultazioni al Quirinale.
Dopo il giro Mattarella trarrà pubblicamente le somme di questa seconda tornata di incontri; poi una pausa di riflessione. Il presidente deciderà quale tipo di incarico dare in base alle informazioni che riceverà dai partiti, in sostanza sulla solidità di un’intesa generale tra il leader della Lega e il capo politico dei Cinque stelle. Resta, fortissima, l’incognita Silvio Berlusconi sul quale in queste ore le pressioni perchè accetti un ruolo defilato sono incessanti.
Ansa