(La Provincia di Varese) Aveva iniziato con “I lupi & gli Agnelli” a indagare nelle pieghe più nascoste della più potente e discussa dinastia italiana, ed una “royal family” senza corona ma con qualche goccia di sangue blu ereditata da mogli e cugini. Gigi Moncalvo, cheap giornalista rottweiler, ex direttore della “Padania” senza essere leghista, autore di parecchi libri-dossier, ritorna su chi è stato tra i padroni dell’Italia con un nuovo libro, “Agnelli segreti” (“I Saggi” Vallecchi, pp. 523, euro 19) che sarà presentato lunedì 26, alle ore 17,30, allo Spazio Lavit (via Uberti 42, Varese) dalla giornalista e direttrice di “Living” Nicoletta Romano, presente l’autore. Gianni Agnelli è scomparso da dieci anni e nel frattempo si è incrinato il quasi totale silenzio stampa, determinato da forti pressioni torinesi e da una diffusa autocensura dei giornali italiani, che per anni ha circondato i “lati oscuri” della famiglia e dei suoi affari. Sono così venuti alla luce misteri e ombre sull’impero Fiat, sulla figura dell’Avvocato, e sul superpotere di cui negli anni si sono impadroniti alcuni “consiglieri-cortigiani”. Gigi Moncalvo, 64 anni, allievo di Piero Ottone al “Secolo XIX” di Genova e di Cesare Lanza al “Corriere d’Informazione”, è stato capo della Cultura al “Corriere della Sera” e capo redattore centrale de “L’Occhio”, fondato da Maurizio Costanzo. Dopo una lunga e intensa carriera televisiva che lo ha visto tra l’altro inviato in Urss nel 1989 durante la Perestroika, conduttore del TG5 e opinionista di LA7, il ritorno alla carta stampata con la direzione dalla “Padania” fino al 2004.
Il libro “Agnelli segreti” è un racconto appassionante, e per certi versi inquietante, sulle complesse personalità dell’Avvocato, della moglie Marella Caracciolo, dalla sorella Susanna, di cui si racconta la sussurrata liaison con la splendida venezuelana Marisela Rivas y Cardona Federici, e dei figli, tra cui il suicida Edoardo, del quale sono esaminate le “lettere segrete” in cui emerge il rapporto conflittuale e problematico con il padre. «Onestamente ormai papà non lo riconosco più. Non ho ancora trovato uno psicologo o prete o padre spirituale che sia realmente riuscito a comprendere il perché di questo suo modo continuo di comportarsi», scrisse Edoardo, il cui corpo fu rinvenuto il 15 novembre 2000 alla base di un pilone autostradale a Fossano. «Ho scoperto una quarantina di sue lettere in cui Edoardo spiega il proprio isolamento e la guerra che gli faceva Gianluigi Gabetti per impedirgli eventuali rivendicazioni ereditarie», ha dichiarato Moncalvo in una recente intervista.
«Ma soprattutto ho messo in luce gli aspetti incredibili di certi documenti firmati dall’Avvocato addirittura contro l’interesse dei propri famigliari: perché lo ha fatto? Chi lo teneva in pugno? Si accorgeva di ciò che firmava? Come si spiegano certe inspiegabili clausole e chi gliele ha suggerite o, peggio, imposte?». Un libro che si legge quasi come una spy story, con sconvolgenti rivelazioni come il passaggio del gruppo
Fiat a due avvocati prestanome sei mesi prima che scoppiasse Tangentopoli: Agnelli sapeva in anticipo che stava per scoppiare Mani Pulite, forse la “dritta” gli arrivò direttamente dalla Cia. • M. Chi.