Secondo una ricerca Pivotal, la permanenza degli utenti sulla piattaforma è scesa del 24%
La macchina perfetta di Facebook inizia a scricchiolare. Prima, il calo di utenti registrato (per la prima nella storia del social network) in USA e Canada; poi la decisione di Mark Zuckerberg di avvertire gli azionisti che, in seguito al cambio di algoritmo , il tempo trascorso sulla piattaforma sarebbe potuto diminuire e adesso la scoperta che i timori del fondatore di Facebook non solo sono confermati, ma sono molto peggiori del previsto.
Secondo una ricerca della società di analisi Pivotal, riportata per prima da Fast Company, nel mese di dicembre il tempo complessivo trascorso sul social network è sceso del 18% (dopo aver registrato un calo del 4% già a novembre). Non solo: dal momento che il numero di iscritti a livello globale è in aumento, si stima che il tempo medio per singolo utente sia sceso in un solo mese del 24%. A questo punto, viene il sospetto che i continui cambi di algoritmo di Facebook siano un tentativo per ritrovare la formula magica, che renda la piattaforma di nuovo coinvolgente per un pubblico che sembra dare segnali di stanchezza (soprattutto tra i più giovani ). Lo stesso problema si estende però anche a Instagram (di proprietà di Facebook), che ha fatto registrare un calo del tempo medio trascorso dai singoli utenti pari al 9%. “Se la tendenza dovesse proseguire, potremmo assistere a un cambiamento nel duopolio Facebook–Google”, scrive Fast Company. “La domanda è: chi prenderà il posto di Facebook?”. Considerando che le alternative – da Snapchat a Musical.ly, fino al nuovo arrivato Snow – continuano ad aumentare, non si può escludere che il mondo dei social network stia semplicemente diventando più variegato.
di Andrea Daniele Signorelli, La Stampa