Isabella Rauti, Fratelli d’Italia, figlia di Pino, storico dirigente del Msi ed ex moglie di Gianni Alemanno, romana e candidata di centrodestra per il Senato nel collegio di Mantova. «Sì, sono paracadutata. Nella distribuzione dei collegi al mio partito è capitato questo e hanno chiamato me, considerandomi la persona più adatta».
Perché proprio lei?
«Negli ultimi due anni ho lavorato in Lombardia come ufficiale dell’Esercito, in una base Nato vicino a Varese. E poi sono laureata in storia con una tesi sulle rivolte contadine antinapoleoniche del triennio giacobino, che hanno interessato il territorio mantovano. La mia formazione mi lega al mondo rurale e alle tradizioni locali»
Basterà?
«Da tre settimane mi sono trasferita in pianta stabile a Mantova e questo è stato apprezzato».
Come hanno reagito i mantovani all’arrivo di una romana?
«Mi sono messa in ascolto, ho studiato i problemi del territorio, dal deficit infrastrutturale, ai prodotti dop e igp. Qui la gente mi ha valutato attentamente. Mi sono sentita di nuovo agli esami, ma mi piace che le persone siano vigili».
Mantova non è una terra di destra. La sua biografia l’ha ostacolata?
«Io sono missina da quando avevo 14 anni, ma questo non ha prodotto diffidenza. Anzi, la mia storia familiare mi ha consentito di attirare le simpatie di tanti ambienti ormai lontani dalla politica che si sono ritrovati nel mio nome. Poi so perfettamente che da molti anni in questo collegio non vince il centrodestra. Ma stavolta ce la giochiamo».
Andrea Carugati, La Stampa