Post su aiuti ai migranti e deputati assenti. In 600 scrivono al commissariato online
C’è il post indignato per i benefici concessi ai migranti e quello sui deputati che votano per i colleghi assenteisti, ma anche l’annuncio dello scioglimento dell’Arma dei carabinieri. In poco più di un mese sono 130 le fake news trattate dalla polizia postale — più di tre al giorno — , decine quelle «sparate» nel tentativo di condizionare il voto alle Politiche. All’appello del capo della polizia Franco Gabrielli, che il 18 gennaio aveva presentato il «red button» chiedendo ai cittadini di segnalare le false notizie veicolate sul web, hanno risposto in tanti. Oltre 600 messaggi sono arrivati al commissariato online. L’ultimo è stato registrato ieri sera: mail del ministero dell’Interno che invita i cittadini a partecipare a a un sondaggio sullo Ius Soli in cambio di premi in denaro. In realtà sono «malware» per infettare i computer e rubare i dati personali, trasmessi da due account promo@aldaniti.net e info@ds.diarioaffari.it.
In vista del voto di domenica, sul sito del Dipartimento di polizia sono state ribadite alcune regole fondamentali per evitare di avvelenare ulteriormente il clima: «Di fronte alla diffusione “virale” delle notizie è sempre importante: in caso di titolo particolarmente sensazionale, leggere bene il contenuto dell’articolo che potrebbe non corrispondere per usare il titolo come “acchiappa clic”; verificare l’effettiva datazione della notizia e se l’indirizzo (Url) corrisponde al reale indirizzo web del giornale/quotidiano. Se si è accertato che la notizia è falsa non divulgarla ulteriormente».
Il 17 febbraio sui social rimbalza «la notizia secondo la quale le schede elettorali inviate agli italiani residenti all’estero sono prive dei simboli dei partiti di centrodestra». Non è vero ma in poche ore monta la protesta: «Sono tutti da arrestare». Quattro giorni dopo tocca al Pd. Il tam tam via Internet assicura che «un cittadino italiano residente ad Edimburgo, e quindi regolarmente iscritto all’Aire (l’Anagrafe degli italiani residenti all’estero), ha ricevuto un plico contenente oltre alle schede elettorali anche dei volantini di propaganda politica». Una simile procedura è vietata dalla legge, i consolati di Charleroi, in Belgio, e di Londra smentiscono specificando di essere «i titolari della distribuzione delle schede» e chiarendo che i plichi arrivano a destinazione sigillati, ma tanto basta per far montare la polemica sul voto estero truccato.
Le notizie che riguardano gli stranieri, meglio se irregolari, hanno una veicolazione da record. E così il 3 febbraio appare su decine di siti l’annuncio che «l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, in Liguria, ha indetto un bando di concorso per l’apertura di una tabaccheria a Ventimiglia, con prerequisiti che favoriscono gli immigrati/profughi rispetto ai cittadini italiani». E il 6 febbraio, mentre il dibattito politico è tutto centrato su quanto accaduto a Macerata, viene diffusa la notizia che «Don Biancalani, parroco di un paese in provincia di Pistoia e noto per il suo impegno in favore dei migranti, ringrazia Allah per gli stranieri e prova amore per il presunto assassino della giovane Pamela Mastropietro». È l’ennesima fake news, ma qualcuno ancora crede che sia vera.
ilCorriere