Fine di una lunga vita di coppia: entro il 2020 PayPal non sarà più il principale metodo di pagamento di eBay. La piattaforma di vendita online ha infatti annunciato che trasferirà i processi verso un nuovo partner, Adyen. Il nome è meno noto, ma questa società con sede ad Amsterdam è il gestore attraverso cui passano le transazioni di Uber, Netflix e Spotify. Fino a ora, su eBay lo stesso compito è affidato a PayPal. Presto, con un processo graduale che inizierà già nella seconda metà del 2018, ci sarà il cambio della guardia.
Adyen, però, non comparirà con un proprio pulsante, come fa PayPal. Si tratta infatti di un servizio che opera dietro le quinte, all’interno dell’azienda partner. Ed è proprio questo il motivo della scelta di eBay. Ogni transazione sulla piattaforma obbliga a pagare una commissione destinata a PayPal, drenando risorse. La piattaforma di e-commerce, inglobando i servizi di pagamento e gestendoli in prima persona attraverso la tecnologia di Adyen, avrà una nuova fonte di fatturato. E, visti i costi di gestione minori, a beneficiarne potrebbero essere anche gli utenti.
La mossa di eBay è coerente con la direzione di altre grandi piattaforme, che stanno tentando di rimuovere l’intermediazione dei servizi finanziaria per fare tutto in casa. Questo divorzio, però, fa rumore perché segna la fine di una lunga relazione. PayPal, fondata nel 1998, nel 2002 è stata acquisita da eBay. Le due società sono state una cosa sola per 13 anni. Fino al 2015, quando su pressione degli azionisti (intenzionati a dare maggiore visibilità a PayPal per valorizzarla), si è arrivati alla scissione. E oggi alla separazione. PayPal sarà disponibile fino al 2023 come opzione di pagamento alternativa. Da lì in poi, è un’incognita: non è chiaro se la partnership possa rinnovarsi o cesserà definitivamente. Nelle contrattazioni del dopo-borsa, le azioni delle società hanno reagito in maniera opposta. Quelle di PayPal hanno perso il 6,88%; quelle di eBay hanno guadagnato il 10,40%.
La Stampa