L’autorità garante della concorrenza italiana ha avviato due procedimenti per pratiche commerciali scorrette: le aziende avrebbero messo in atto «politiche commerciali per ridurre nel tempo le prestazioni di prodotti e indurre a nuovi acquisti»
L’Antitrust si muove per fare chiarezza sulla pratica di Apple di ridurre le prestazioni dei suoi vecchi iPhone: ma la vera novità è che l’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha puntato i riflettori anche su Samsung. Si tratta della prima volta che il colosso coreano viene coinvolto nella vicenda. In seguito alle segnalazioni degli utenti, l’Authority ha avviato due procedimenti per pratiche commerciali scorrette: il sospetto è che le aziende abbiano appositamente rallentato i vecchi modelli per favorire la vendita di nuovi prodotti.
Lo spettro dell’obsolescenza programmata
Si tratterebbe della cosiddetta obsolescenza programmata, una pratica per cui la Procura di Parigi ha già aperto un’inchiesta nei confronti di Apple negli ultimi giorni. Il colosso di Cupertino nelle scorse settimane è stato infatti al centro di un caso che ha sollevato molti dubbi sul comportamento tenuto da parte dell’azienda.
Il sospetto fatto trapelare per primo dal Guardian era che Apple rallentasse volutamente i suoi vecchi iPhone per spingere i clienti a comprare quelli nuovi. L’azienda aveva ammesso di modificare la gestione della batteria, riducendo le prestazioni dei dispositivi più datati, al solo scopo di preservarli da spegnimenti improvvisi. Ma la spiegazione non è parsa sufficiente.
Sono immediatamente partite decine di class action contro Cupertino che per correre parzialmente ai ripari ha offerto la sostituzione delle batterie usurate negli iPhone dal 6 in poi a un prezzo molto scontato rispetto al normale. Il Ceo di Apple Tim Cook ha poi anticipato che con il prossimo aggiornamento di iOS, gli utenti potranno decidere di disattivare il rallentamento delle prestazioni della batteria.
Ora tocca a Samsung
Ad oggi la questione aveva riguardato solamente Apple. Ora però l’Antitrust ha messo nel mirino anche la rivale Samsung, finora estranea alla vicenda. L’Autorità ha anche effettuato nelle sedi delle due società in Italia delle ispezioni insieme alla Guardia di Finanza. Ma non si parla soltanto di possibile obsolescenza programmata. I due colossi non avrebbero informato in maniera adeguata i propri clienti sulle conseguenze degli aggiornamenti sui dispositivi e su come conservare le prestazioni elevate dei propri smartphone.
Enrico Forzinetti, Corriere della Sera