La denuncia a procure, Anac, Corte dei Conti. “Costi che in alcuni casi superano i 5mila euro a metro quadro, tra l’altro queste unità abitative non sono fatte per zone di alta collina”
Un esposto alle procure, all’Anac e alla Corte dei Conti «sulle spese abnormi per l’istallazione delle Sae», le cosiddette casette nelle aree colpite dal terremoto in Centro Italia, «per i costi che in alcuni casi superano i 5mila euro a metro quadro», è stato presentato dai deputati marchigiani M5S. «Sono venute alla luce anche le criticità di queste unità abitative, che non sono fatte per zone di alta collina», ha detto Patrizia Terzoni, in una conferenza stampa assieme a Roberta Lombardi, candidata presidente alla Regione Lazio. L’esposto del Movimento 5 Stelle è stato consegnato alla Corte dei Conti, all’Anac, alle procure e alla prefetture di Macerata, Fermo, Ascoli Piceno, e riguarda quello che Terzoni e Lombardi definiscono lo «scandalo delle casette» e degli sms solidali: «La pista ciclabile non c’è più, ma è prevista una strada che va dalla costa all’entroterra. Eppure esiste per questo un capitolo a parte, e non vediamo il motivo per cui devono insistere sugli sms solidali». Per quanto riguarda il costo delle casette, il Movimento 5 Stelle segnala costi elevati derivanti dalle opere di urbanizzazione di installazione dei moduli, che in alcuni casi superano i 5.000 euro a metro quadro: «cifre abnormi considerata la natura provvisoria delle strutture». Nell’esposto anche «numerosi casi segnalati» in cui le Sae si stanno rivelando «incompatibili con le temperature invernali che caratterizzano quei territori» e «i tempi biblici per la realizzazione». Si ricorda che al 18 dicembre, delle 3.667 Sae ordinate ne sono state consegnate ai sindaci 1.693: meno del 50%. In particolare nel Lazio sono 687 sulle 826 richieste, in Umbria 418 su 756, nelle Marche 562 sul 1844 in Abruzzo 26 su 238. Nell’esposto si chiede di sapere se siano stati rispettati tutti i criteri di «ragionevolezza, proporzionalità ed economicità dell’azione amministrativa»: «Sarebbe anche opportuno verificare se l’individuazione delle aree, con le conseguenti opere di urbanizzazione, abbia tenuto conto del criterio di contenimento della spesa pubblica». Si chiede inoltre alla magistratura di accertare «se davvero fosse necessario ricorrere, nell’affidamento delle opere di urbanizzazione, a procedure negoziate che, in molti casi, probabilmente non hanno garantito quei risparmi di spesa che si sarebbero avuti utilizzando delle procedure di gara previa pubblicazione del bando». E, visto che «in alcuni casi per la consegna delle sale non si stanno rispettando i tempi di consegna previsti» si ritiene opportuno «verificare se la Regione Marche, quale soggetto attuatore, stia effettivamente provvedendo alla riscossione delle penali previste».
La Stampa