Fari di nuovo accesi sulla vicenda Banca Etruria nella commissione parlamentare d’inchiesta sulle banche. Riflettori che oggi sono accesi sull’ex ad di Unicredit. “Con l’ex ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi ho avuto un colloquio cordiale e non avvertii pressioni da parte del ministro”, ha detto l’ex amministratore delegato di Unicredit 2010-2016 e attuale presidente di Rothschild Italia durante l’audizione. “Il 12 dicembre 2014 ho avuto un incontro preparato con le consuete modalità di UniCredit, fissato dalle segreterie e avevo informato anche il dottor Scognamiglio e partecipai da solo. Per la prima volta, affrontammo il tema specifico delle banche in crisi in maniera più specifica e la ministra Boschi mi manifestò la sua preoccupazione” per le due banche in crisi in Toscana B.Mps e Banca Etruria per quello che avrebbe comportato l’impatto negativo sul territorio toscano. “C’era preoccupazione per l’erogazione del credito e per l’impatto negativo sulle famiglie e le Pmi che sono il cuore imprenditoria della Toscana e io condividevo questo aspetto”, ha continuato. “Discutemmo di questi aspetti e alla fine mi chiede se se era pensabile per UniCredit comprare Etruria. Risposi che per le richieste di acquisizioni non ero in grado di dare nessuna risposta né positiva né negativa. Avevamo ricevuto un contatto dalla banca e le mie struttura stavano valutando e avremmo dato una risposta. La ministra convenne e ci lasciammo a fine meeting che l’ultima parola spettava a Unicredit che avrebbe agito se avvesse avuto senso e valore per UniCredit”, ha specificato Ghizzoni. “Il 13 gennaio mi arrivò una email da Marco Carrai (consigliere di Palazzo Chigi, ndr) molto sintetica per sollecita una risposta su Banca Etruria”, ha aggiunto Ghizzoni. “La mia prima reazione fu di pensare chi poteva aver chiesto il sollecito per Etruria. Esclusi la banca e decisi di non richiedere nessun chiarimento perché non volevo aprire altri canali di comunicazione”, ha puntualizzato Ghizzoni. “A Carrai dissi che stiamo lavorando e quando finiamo comunicheremo alla banca. Il mio canale era banca-banca. Avevamo deciso di non investire in Etruria per più di una ragione perché nel frattempo era arrivata la comunicazione Bce e i ratio erano stati alzati per tutte le banche Ue”, ha concluso.
ItaliaOggi