Il presidente della Commissione di vigilanza sui mercati: «Venne lei ad incontrarmi a Milano nell’aprile 2014. Era preoccupata per l’eventualità che l’istituto fosse incorporato dalla Popolare di Vicenza». Le opposizioni: «Si dimetta e non si ricandidi»
Su Banca Etruria «ho avuto modo di parlare della questione con l’allora ministro Boschi», che espresse «un quadro di preoccupazione perché a suo avviso c’era la possibilità che Etruria venisse incorporata dalla Popolare di Vicenza e questo era di nocumento per la principale industria di Arezzo che è l’oro». Lo ha detto il presidente della Consob Giuseppe Vegas in audizione alla Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema bancario e finanziario. Vegas fece notare all’esponente del governo che l’istituto da lui presieduto «non era competente sulle scelte di aggregazione delle banche». La Consob è la Commissione nazionale per le società e la borsa ed è l ‘authority che in Italia si occupa della vigilanza sui mercati finanziari. L’incontro avvenne nell’aprile 2014, «non ricordo il giorno esatto». In quell’occasione, ha precisato Vegas, fu la ministra «che chiese di vedermi e venne a Milano». Ai commissari che gli chiedevano se avesse affrontato il tema di Etruria in altri momenti, Vegas ha risposto che «Boschi mi disse in un’altra occasione ch suo padre sarebbe diventato vice presidente». In ogni caso, ha aggiunto, nel corso del faccia a faccia milanese dalla ministra «non c’è stata pressione ma solo l’esposizione di un fatto».
Quegli incontri «non in Consob»
Ma di incontro, a quanto pare, non ce ne fu uno soltanto. Incalzato più volte dal deputato pd Franco Vazio, che voleva sapere se Vegas avesse a suo tempo chiesto a Boschi di incontrarsi in un luogo che non fosse la Consob, il presidente ha da prima risposto che un incontro «la prima volta sicuramente lo ha chiesto lei, e forse una volta l’ho chiesto io. A memoria mi ricordo o due o tre incontri person to person». Non soddisfatto della risposta ritenuta evasiva, Vazio ha riformulato la domanda. «Una volta sono andato al ministero – ha risposto Vegas -. Quando venne a Milano ci siamo incontrati all’ora di pranzo in un ristorante e poi alla Consob». Vegas ha poi aggiunto che «una volta venne a cena a casa mia ma c’era altra gente». Alla terza richiesta dell’esponente dem Vegas ha replicato: «Sì nel senso che una volta ho chiesto un incontro che è avvenuto al ministero. Essendo un ministro era logico che andando a Roma io andavo al ministero». Vazio, ancora non contento, ha insistito per sapere se Vegas volesse esplicitamente vedere Boschi «non in Consob». e la risposta è stata di non ricordare di avere usato questa formula.
Le opposizioni: «Deve dimettersi»
Immediate le reazioni politiche. Duro il M5S che, con Carlo Sibilia, insiste sul fatto che «Maria Elena Boschi ha mentito al Parlamento condizionando il voto sulla sua sfiducia». Il riferimento è alla seduta della Camera del 18 dicembre 2015, quando venne respinta una mozione di sfiducia individuale nei confronti di Maria Elena Boschi che, in Aula, si era difesa rivendicando l’assoluta trasparenza del suo comportamento all’interno del governo. E con Luigi Di Maio che in un video pubblicato su Facebook arriva a definire la sottosegretaria «la Mario Chiesa della seconda Repubblica», con riferimento all’ex presidente del Pio Albergo Trivulzio, primo arrestato eccellente dell’inchiesta Mani Pulite del 1992. Di dimissioni parla anche l’ex pd Roberto Speranza, oggi una delle anime di Mdp/Liberi Uguali: «Il quadro che emerge dalle dichiarazioni di Vegas non può essere ignorato. Quando un membro del governo mente al Parlamento non c’è altra strada che le dimissioni». Sull’allontanamento da Palazzo Chigi concordano anche la Lega («Abbia un briciolo di dignità, si dimetta da ogni incarico e non si ricandidi alle prossime elezioni» dice Roberto Calderoli) e Fratelli d’Italia («È il segreto di pulcinella che il Pd e i banchieri sono un tutt’uno indissolubile. Pretendiamo le dimissioni della Boschi e del resto del governo, asservito alle banche» scrive su Fb Giorgia Meloni).
La replica di Boschi e del Pd
Maria Elena Boschi la propria replica per ora l’ha affidata ad un post su Facebook, non entrando direttamente nel merito dei colloqui con Vegas, limitandosi a confermare gli incontri, ma rispondendo alle minoranze sulle sue presunte menzogne in Aula. Stessa linea adottata dagli esponenti del Pd intervenuti in sua difesa (Orfini, Bonifazi, Marcucci, Romano, Fregolent): «Esistono gli stenografici, ci dicano esattamente dove avrebbe mentito. Le parole non sono opinioni. Le aggressioni al ministro sono vergognose». La sottosegretaria ha tuttavia chiesto di potersi difendere in tv, chiedendo ospitalità a Lilli Gruber a Otto e mezzo. Su Twitter ha poi pubblicato il link con l’intero resoconto stenografico della seduta in cui venne discussa la sfiducia.
Alessandro Sala, Corriere della Sera