Il giudice: mandati individuali non si possono spiccare per reati commessi come gruppo. Inoltre, il leader catalano e gli altri quattro ex membri della Generalitat riparati in Belgio per opporsi all’estradizione “hanno mostrato la volontà di rientrare” per partecipare alle elezioni del 21 dicembre
Il giudice Pablo Larena del Tribunale Supremo spagnolo ha revocato il mandato di arresto europeo spiccato contro il leader Carles Puigdemont e altri quattro membri dell’esautorato governo regionale catalano, attualmente in Belgio per opporsi all’estradizione in Spagna. Secondo il giudice, i mandati d’arresto individuali, emessi dalla giudice Carmen Lamela dell’Audienca Nacional, non si possono applicare per reati commessi come parte di un gruppo, inoltre i cinque politici catalani hanno mostrato “l’intenzione di rientrare in Spagna” per correre alle prossime elezioni regionali.
Puigdemont e i suoi sono indagati per ribellione, sedizione e appropriazione indebita oltre a una serie di altri crimini per i quali la legge spagnola prevede pene per decenni di detenzione in carcere. I mandati di arresto europei erano stati emessi il 3 novembre scorso. Puigdemont è il candidato presidente della coalizione “Junts per Catalunya” e guida la campagna elettorale del suo partito per le elezioni del 21 dicembre, proclamate dal governo centrale di Madrid dopo lo scioglimento della Generalitat catalana a seguito del referendum del primo ottobre e la successiva e unilaterale dichiarazione d’indipendenza del 27 ottobre scorso, da cui è scaturita la più grave crisi nazionale dai tempi del franchismo.
Non potranno partecipare alle prossime elezioni l’ex vicepresidente catalano Oriol Junqueras, l’ex ministro dell’Interno Joaquim Forn e i due leader dei movimenti civici indipendentisti Jordi Sànchez (Anc) e Jordi Ciuxart (Òmnium), che per decisione dello stesso giudice del Tribunale Supremo di Madrid, Pablo Llarena, resteranno in carcere.
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