Affossata ancor prima di essere votata. La proposta di legge sul ripristino dell’articolo 18, presentata da Mdp e Sinistra italiana è tornata in Commissione alla Camera, che ieri, per 26 voti di differenza, ha approvato il rinvio proposto dalla relatrice Pd, Titti Di Salvo. E le reazioni non sono tardate ad arrivare. A partire da Roberto Speranza, coordinatore di Articolo uno-Mdp, che su Twitter si è scagliato contro il Pd: “Il Pd getta la maschera e affossa la nostra proposta che riafferma le garanzie dell’articolo 18. Finte aperture” ha cinguettato.
A fargli eco anche il deputato di Sinistra italiana-Possibile Giorgio Airaudo, relatore di minoranza e firmatario della proposta di Sinistra italiana e Mdp per ripristinare l’art.18, per il quale “il problema non sono le porte aperte nei rapporti tra le forze politiche”. “Il Pd – ha rimarcato – insabbiando la nostra proposta di ripristinare e allargare l’art. 18, ha tenuto aperte le porte girevoli per il licenziamento dei lavoratori”.
Al coro di protesta si è poi unito Pier Luigi Bersani, che ha affermto lapidario: “il rinvio in commissione alla Camera della proposta della sinistra sull’articolo 18 è la pietra tombale sul dialogo con il Pd”. E non ha certo esitato il segretario di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni a parlare di “un’altra brutta pagina nella vita di questa legislatura parlamentare“. Anche Lucrezia Ricchiuti, senatrice di Articolo 1 – Mdp, ha definito il rinvio “una scelta con la quale la Camera dà uno schiaffo a mano aperta ai lavoratori italiani, a chi sul lavoro patisce soprusi e salari insufficienti”.
Adnkronos