La Commissione europea vuole valutare l’acquisizione alla luce del regolamento Ue sulle concentrazioni: teme un aumento dei prezzi dell’acciaio in seguito alla fusione Bruxelles ha 90 giorni lavorativi (fino al 23 marzo 2018) per adottare una decisione
La Commissione europea ha avviato un’indagine approfondita per valutare il progetto di acquisizione di Ilva da parte di ArcelorMittal alla luce del regolamento Ue sulle concentrazioni. La Commissione teme che l’operazione possa ridurre la concorrenza sul mercato dei prodotti piatti di acciaio al carbonio. In particolare, teme che come conseguenza dell’operazione i clienti, soprattutto in Europa meridionale, si troverebbero esposti ad un aumento dei prezzi. L’avvio di un’indagine approfondita non pregiudica l’esito del procedimento, ma Bruxelles ha ora 90 giorni lavorativi, quindi fino al 23 marzo 2018, per adottare una decisione che potrebbe avere effetti sulla composizione del gruppo ArcelorMittal.
Vestager: «Monitoreremo la concorrenza»
«L’acciaio è un fattore di produzione essenziale per numerosi prodotti che utilizziamo nella nostra vita quotidiana e le industrie che dipendono dall’acciaio danno lavoro a più di 30 milioni di persone in Europa. Per poter competere sui mercati globali — spiega la commissaria alla Concorrenza, Margrethe Vestager — le industrie europee devono poter acquistare l’acciaio a prezzi competitivi. È per questo motivo che studieremo scrupolosamente l’impatto del progetto di ArcelorMittal di acquistare Ilva sull’effettiva concorrenza sui mercati dell’acciaio». L’indagine iniziale di mercato svolta dalla Commissione, si spiega in un comunicato, ha messo in luce vari aspetti problematici che riguardano, in particolare, l’offerta combinata di ArcelorMittal e di Ilva di una serie di prodotti piani di acciaio al carbonio, in particolare i prodotti piatti di acciaio al carbonio laminati a caldo, laminati a freddo e zincati. In questa fase la Commissione teme che come conseguenza dell’operazione i clienti, soprattutto in Europa meridionale, si troverebbero esposti ad un aumento dei prezzi di questi importanti fattori produttivi. Tra i clienti ci sono numerose società, molte delle quali piccole e medie imprese di diversi settori, dall’edilizia all’industria automobilistica, alla produzione di elettrodomestici o di tubature. Molte di queste industrie subiscono la concorrenza dei prodotti importati nello spazio economico europeo o esportano i loro prodotti al di fuori dell’Europa e sono esposte alla concorrenza mondiale. La Commissione valuterà inoltre se l’operazione possa incidere sull’offerta e sui prezzi di altri prodotti, come l’acciaio a rivestimento metallico utilizzato per gli imballaggi.
ArcelorMittal: «A disposizione dei commissari»
L’operazione di fusione era stata notificata alla Commissione il 21 settembre scorso. Il 19 ottobre ArcelorMittal ha presentato una serie di impegni per rispondere ad alcune delle riserve preliminari della Commissione, la quale tuttavia non li ha ritenuti sufficienti a fugare i seri dubbi sulla compatibilità dell’operazione con il regolamento Ue sulle concentrazioni e non li ha quindi sottoposti a verifica di mercato. In una nota ArcelorMittal fa sapere che «continuerà a lavorare in stretto contatto e in modo costruttivo con i commissari europei per spiegare le dinamiche dell’industria dell’acciaio, le basi che sono state all’origine della proposta di acquisizione e i benefici che ne deriveranno per il settore, l’ambiente e le economie, nazionali e locali».
Corriere della Sera