La dura presa di posizione alla vigilia della decisione del governo su Bankitalia
Alla vigilia della scelta del nuovo governatore della Banca d’Italia, Matteo Renzi carica a testa bassa contro la riconferma di Visco a governatore. Prima la stilettata a Porta a Porta nella notte “Se il presidente del Consiglio decide di confermare Visco io non lo condivido, ma andiamo avanti lo stesso”. . In collegamento dalla stazione di Benevento, mette un macigno pesante sulla scelta che viene considerata più probabile. “Io non avrei confermato Visco”. Lo aveva fatto capire, ma adesso che la scelta si avvicina, il segretario Pd lo dice chiaro e tondo. Una posizione confermata anche questa mattina ai microfoni di Radio Capital: “Non tocca a me decidere il governatore di Bankitalia, rispetto la filiera istituzionale e il nome che oggi verrà dato avrà tutto il nostro rispetto. Ma in questi sei anni il sistema di vigilanza ha funzionato o no? Per me no, Bankitalia è stata un punto di debolezza e non di forza”. Così il segretario del Pd ospite della trasmissione ‘Circo Massimo‘. “Io non dico che ha fatto finta di non vedere, dico che non ha funzionato. Per me chi sbaglia paga, se si ritiene che valga la pena Ignazio Visco mi auguro che i prossimi sei anni siano migliori dei precedenti”. E sul suo rapporto con il premier su questa vicenda Renzi ha risposto così: “C’è massima stima e rispetto. Una amicizia personale e una condivisione politica molto forte. Abbiamo però una opinione diametralmente opposta su Bankitalia”. “Una nuova maggioranza? Assolutamente no. Quando Verdini è stato decisivo per il voto sulle unioni civili non eravate così scandalizzati”. Il segretario del Pd Matteo Renzi dopo il voto di ieri al Senato sulla legge elettorale durante il quale è stato determinante il ruolo dei verdiniani, ha assicurato che non è nata una nuova maggioranza. “Vi stupite – ha aggiunto – che sulla legge elettorale ci sia un accordo con Forza Italia e Lega e su un diritto civile non vi stupivate. La legge elettorale si vota con chi ci sta, era stata pensata 4 mesi fa anche con il consenso del M5s, il simil-tedesco, di cosa stiamo ragionando? La legge elettorale si vota anche con gli altri. E con questa legge elettorale si mettono i collegi”. Sul ricorso alla fiducia, invece, Renzi ha spiegato: “ha scelto il presidente del Consiglio ed è ovvio che sia così. Mettere la fiducia è legittimo, lo ha fatto un signore che si chiamava Alcide De Gasperi“. Detto questo, il segretario del Pd non ha perso l’occasione per fare una battuta sui grillini. “Io sono sostenitore o delle preferenze o dell’uninominale secco. La cosa divertente è che in questi giorni sento autorevoli dirigenti del M5s farci la morale sul fatto che mancano le preferenze, quando tal Danilo Toninelli – ha ricordato – quando si è candidato con le preferenze, ha preso 9 voti a Crema”.
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