Sparita dall’ingresso della sinagoga di Roma e ritrovata nel Tevere la corona di fiori bianchi e azzurri deposta ieri pomeriggio dal presidente della Lazio, Claudio Lotito, in segno di scusa per la vicenda degli adesivi attaccati nella Curva sud dell’Olimpico con Anna Frank con la maglia della Roma. E’ quanto si legge in un’esclusiva del Corriere.it. Intanto è scandalo le frasi che lo stesso Lotito avrebbe pronunciato a bordo dell’aereo Milano-Roma: «Famo ‘sta sceneggiata», avrebbe detto riferendosi probabilmente all’incontro con la Comunità ebraica. E poi: «Il rabbino sta a New York. Er vice-rabbino ci sarà?». E ancora: «Non valgono un ca…. questi. Hai capito come stamo?». Sul fronte delle indagini, nel frattempo, è salito a 16, ma è destinato a crescere ulteriormente, il numero degli ultras della Lazio finiti nel mirino di Digos, Polizia Scientifica e Commissariato Prati per gli adesivi razzisti raffiguranti Anna Frank. Tre dei supporter individuati sono minorenni: due hanno tra i 16 e i 17 anni (di loro si occuperà la Procura dei minori), poi c’è pure un ragazzino di 13 anni che, per legge, non è imputabile. Al vaglio del procuratore aggiunto Francesco Caporale per ora ci sono le posizioni di 13 soggetti – per lo più si tratta di persone legate al gruppo “Irriducibili” della Lazio e con precedenti – indagati per istigazione all’odio e alla discriminazione razziale contemplata dalla Legge Mancino. Infine, poco fa, gli Irriducibili hanno fatto sapere che non si recheranno in trasferta a Bologna per il match di stasera spiegando che sono stati “costretti a rinunciare per non essere complici del teatro mediatico delle ultime ore. Il nostro usuale modo di tifare oggi potrebbe esser mal interpretato da chi vuole danneggiare ulteriormente la Lazio e i suoi tifosi“.
Libero quotidiano