Il governo deve impegnarsi per reperire ulteriori risorse sul salario accessorio. A chiederlo sono il segretario nazionale dell’Associazione nazionale funzionari polizia, Enzo Marco Letizia, e il segretario generale del Sindacato italiano appartenenti polizia, Giuseppe Tiani.
“Dopo otto anni – ricordano i due rappresentanti sindacali – e’ stato riaperto il confronto contrattuale tra sindacati e governo, che tra i vari obbiettivi dovra’ annoverare anche quello di rafforzare la ripresa economica aumentando i redditi per i consumi. Come e’ noto il contratto disciplina le dinamiche della retribuzione degli emolumenti fissi e del salario accessorio, quest’ultimo strettamente connesso all’efficienza del servizio e, alle tutele regolate dalla legge in tema di specificita’ degli operatori di polizia. Infatti, il salario accessorio e’ una componente remunerativa che ristora i disagi del servizio di polizia, per la particolare condizione dei luoghi e tempi di lavoro, oltre che per i variegati e spesso imprevedibili contesti operativi”. “Percio’ – sottolineano Letizia e Tiani – riteniamo necessario che l’esecutivo e il Parlamento si impegnino a reperire ulteriori risorse per misure finalizzate al trattamento accessorio, al fine di ristorare i disagi della specificita’, esclusivita’ e flessibilita’ d’impiego degli operatori; che si individuino le risorse finanziarie nella legge di bilancio per consentire di avviare il tavolo dell’area negoziale dedicata alla dirigenza di polizia nel 2018, cosi’ come previsto dal decreto legislativo 95/2017; che si ampli la platea dei soggetti destinatari di una tassazione fissa, come contemplato dall’articolo 24 bis del dpr 917/86, per una specifica ed esclusiva voce del trattamento stipendiale fondamentale, connessa alle funzioni delle autorita’ e degli agenti e ufficiali di pubblica sicurezza; che si introduca la defiscalizzazione per le fattispecie disciplinate dal fondo per l’efficienza dei servizi istituzionali”.