(di GIULIANO BALESTRERI, decease La Repubblica)Atene torna alle urne il prossimo 25 gennaio, in testa ai sondaggi la sinistra di Tsipras. Il listino di Milano è appena sopra il livello di gennaio. Lo spread Btp-Bund torna a calare in area 140 punti. Tokyo archivia l’anno in rialzo del 7,12%. MILANO – Ore 11:35. Ultima seduta dell’anno in difesa per Piazza Affari che travolta dal ciclone Grecia ha bruciato l’esiguo +2% messo a segno da inizio anno. Ad Atene il premier Antonis Samaras ha fallito nel tentativo di far eleggere il nuovo presidente della Repubblica: il Parlamento verrà quindi sciolto e il prossimo 25 gennaio di andrà a nuove elezioni. In testa, nei sondaggi, c’è la sinistra radicale di Alexis Tsipras che chiede la rinegoziazione degli accordi finanziari internazionali. Il leader di Syriza però non pensa più all’uscita dall’euro e il Fmi ha ricordato che la Grecia non ha un immediato bisogno di nuove risorse finanziarie. La Germania, tuttavia, mette in guardia il Paese annunciando problemi se “non verranno rispettati i patti”.
L’euro continua dunque a tenere banco in una seduta peraltro scarica di avvenimenti di rilievo: in Italia si misura la fiducia delle imprese e l’inflazione a novembre, mentre dagli Usa arriverà la fiducia dei consumatori. Nel frattempo la moneta unica è in calo a 1,2135 dollari, da quota 1,2152 segnata a Wall Street ieri in chiusura. Contro lo yen la divisa europea vale 145,89. Lo spread, la differenza di rendimento tra Btp e Bund decennali torna a calare in area 140 punti base, con i titoli del debito italiano che rendono l’1,94% dopo che ieri erano tornati oltre il 2,1%.
Un trend confermato anche dal Tesoro che ha venduto in asta poco meno di 3 miliardi di euro di Btp a 10 anni con tassi che per la prima volta scendono sotto la soglia del 2%. Il rendimento ha così toccato un nuovo minimo storico all’1,89%, dal 2,08% del collocamento di novembre.
Piazza Affari però prova a rimbalzare e si muove in rialzo dello 0,1%, meglio comunque degli altri mercati del Vecchio continente: Londra cede lo 0,6%, in linea con Francoforte e Parigi. Sul listino milanese si guarda a Saipem, che risente della chiusura del progetto South Stream, con cui aveva contratti per 2,4 miliardi: ieri è arrivata la notizia dello scioglimento del consorzio. Anche Eni, che verrà rimborsata per l’investimento ormai infruttuoso, è sotto osservazione. Tra i titoli più piccoli, vola Class Editori che ha venduto il canale 27 del digitale terrestre a Sky.
In mattinata, la Borsa di Tokyo ha chiuso l’ultima seduta dell’anno in consistente flessione per la prudenza degli investitori di fronte all’incertezza politica in Grecia, ma l’indice Nikkei archivia il 2014 con un guadagno del 7,12%, ritrovando a livelli che non vedeva dal 2007. Al termine degli scambi, oggi, l’indice Nikkei ha ceduto l’1,57% a 17.450,77 punti e il più ampio indice Topix ha lasciato sul terreno l’1,20% a 1.407,51 punti, chiudendo comunque il 2014 con un progresso dell’8,1%.
Ieri sera, Wall Street ha chiuso in sostanziale parità pur con alcune sfumature: l’S&P 500 ha messo a segno il 53esimo record dell’anno complice l’andamento del settore delle utility (+1,11%) mentre il Dow Jones ha finito in calo interrompendo la serie di sette sedute di fila al rialzo. Per l’indice delle 30 blue chip si è trattato della giornata con il trading range più contenuto dal 26 novembre scorso. Il Dow Jones ha perso 15,4 punti, lo 0,09%, a quota 18.038,23 portando il bilancio da inizio anno a un +8,8%. L’S&P 500 ha guadagnato 1,81 punti, lo 0,09%, a quota 2.090,58 con una performance da gennaio pari a un +13,1%. Il Nasdaq ha aggiunto 0,05 punti a quota 4.806,91.
Sul fronte delle materie prime, il petrolio è in leggero recupero in Asia ma resta sui minimi da oltre cinque anni toccati ieri a New York. Il barile Wti quota 53,76 dollari mentre il Brent si attesta poco sopra 58 dollari. L’oro è in rialzo a 1.189,76 dollari l’oncia segnando un progresso dello 0,5%.