Secondo Menlo Park il sistema che etichetta le notizie false ne ridurrebbe la visibilità dell’80%
Secondo Facebook una notizia che è stata marchiato come falsa dal suo sistema di fact checking indipendente vedrebbe la sua visibilità sulla piattaforma crollare dell’80%. A dichiararlo sarebbe una email che inviata dall’azienda ai suoi partner per il programma si vigilanza sulle news che è finita sulla scrivania dei redattori di Buzzfeed. Tra i partner di questa iniziativa ci sono siti legati al mondo del giornalismo investigativo e alla verifica delle fonti, come Snopes e Politifact.
Dopo aver preso coscienza del problema legato alle notizie false e ai potenziali danni della loro diffusione, a cui si legano anche le investigazioni sulle azioni di presunti hacker nei giorni delle elezioni statunitensi, Facebook aveva iniziato a marzo la sperimentazione di un sistema di arginamento del fenomeno che metteva in evidenza quando una notizia poteva essere non del tutto vera.
Secondo la mail il sistema ci mette circa tre giorni per evidenziare le storie false, un tempo forse troppo lungo, che Facebook vuole a tutti i costi accorciare, senza però andare a erodere la libertà di parola e cercando di marchiare solo le notizie chiaramente false, senza sfumature.
Di solito l’impatto della notizia sul News Feed degli utenti inizia a calare già dopo una segnalazione dei siti preposti, per poi scendere ancora più drasticamente dopo la seconda segnalazione, con la quale si attiva anche contestualmente un’etichetta che dichiara visibilmente come il contenuto della notizia sia da prendere con le pinze.
Sull’effettiva efficacia di questo sistema nel contrastare il problema dell’informazione errata su Facebook e soprattutto la sua percezione da parte del pubblico, il dibattito resta ancora aperto. Il Guardian sostiene che alcune storie hanno ricevuto una spinta proprio dopo il loro etichettamento, mentre secondo una ricerca di Yale questo metodo ha un impatto risibile sulla percezione da parte dei lettori.
Lorenzo Fantoni, La Stampa