(Repubblica) I dati Istat sul costo del lavoro nel 2012: le retribuzioni lorde sono al 72% del totale. Nel settore petrolifero e nella finanza le retribuzioni più alte (50mila euro l’anno), decease nel noleggio e nelle agenzie di viaggio le più basse (18mila euro)
Un lavoratore costa 41mila euro e ne guadagna meno di 30mila (lordi)MILANO – Nel 2012, sale è pari a 41.330 euro per dipendente il costo del lavoro in senso ampio (ovvero comprensivo di tutte le spese sostenute dai datori di lavoro per l’impiego di lavoratori dipendenti) nelle imprese ed istituzioni private e pubbliche con almeno 10 dipendenti dell’industria e dei servizi. Le retribuzioni lorde per dipendente ammontano a 29.895 euro e rappresentano il 72,3% del costo del lavoro. Sono questi i dati che rilascia l’Istat alla vigilia dell’entrata in vigore di norme – contenute nella Stabilità – che dovrebbero modificare non poco questi parametri.
L’Istat dice che le retribuzioni lorde annue per dipendente sono più elevate nei settori della Fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (50.699 euro), delle Attività finanziarie ed assicurative (50.567 euro) e dell’Estrazione di minerali da cave (49.389 euro). Sul fronte opposto, quelle minime si rilevano nel Noleggio, agenzie di viaggio e servizi di supporto alle imprese (17.836 euro).
I contributi sociali incidono per il 27,3% sul costo del lavoro in senso ampio: i contributi sociali obbligatori per legge hanno una incidenza del 20,4%, mentre quelli volontari e contrattuali dello 0,4% e il Trattamento di fine rapporto (Tfr) del 3,9%. Le spese per formazione incidono solo per lo 0,2% sul costo del lavoro in senso ampio.
Nel settore privato, il 28,8% del Tfr è versato ai fondi di previdenza complementare. Nelle imprese con 1.000 e più dipendenti questa quota raggiunge il 43,5%. La retribuzione lorda per ora lavorata è pari a 20,2 euro, con un differenziale di circa sette euro tra le imprese ed istituzioni con 1.000 e più dipendenti e quelle di piccole dimensioni (10-49 dipendenti).
Nel Nord-ovest e nel Centro la retribuzione per ora lavorata è superiore alla media nazionale (rispettivamente +3,8% e +2,4%), mentre è inferiore nel Nord-est, Sud ed Isole (-3,6%, -4,7% e -2,3%). Le ore annue lavorate per dipendente sono pari, in media, a 1.480 e rappresentano l’83% delle ore retribuite (1.784). Le ore lavorate per dipendente a tempo parziale, pari in media a 990, rappresentano il 63,3% delle ore lavorate per dipendente a tempo pieno (pari a 1.565).
Il costo del lavoro orario (esclusi i settori Amministrazione pubblica e difesa e Assicurazione sociale obbligatoria) è pari a 23,6 euro nell’Unione europea a 28 paesi e a 28,4 euro nell’area euro. L’Italia si posiziona sotto la media dei paesi dell’eurozona sia per il costo del lavoro orario (27,5 euro) sia per la retribuzione lorda oraria (19,9 euro contro 21,2). Negli stessi settori confrontabili a livello europeo, l’incidenza dei contributi sociali sul totale del costo del lavoro orario è pari al 23% nell’Unione europea a 28 paesi e al 25,4% nell’area euro. Con una incidenza dei contributi orari del 27,7%, l’Italia si situa al di sopra della media dei paesi dell’area dell’euro.