Produrrà e realizzerà il canale televisivo del Milan su Sky
L’agenzia multimediale LaPresse di Marco Durante prosegue nella sua operazione di diversificazione dei business. E consolida l’attività tv con un accordo, che verrà reso pubblico a breve, per la produzione e realizzazione di Milan Tv, il canale televisivo ufficiale del Milan, trasmesso sulla piattaforma Sky.
LaPresse, peraltro, realizza e produce pure Toro Channel, il canale ufficiale del Torino (anch’esso su Sky), e, nel mondo del calcio, ha accordi pluriennali per la comunicazione integrata sia del Milan, sia della Roma.
La parte video è diventata il core business di LaPresse, nata come agenzia fotografica (archivio con oltre 30 milioni di immagini dal 1938 a oggi), e che via via si sta trasformando in un polo multimediale, con videoclip per Tgcom24, il Corriere della Sera, Gazzetta dello sport e altri importanti quotidiani, e la realizzazione del tg dei canali Discovery Italia. E proprio a rafforzare questa area arriva dal 16 ottobre Nicola Assetta, con la carica di vicedirettore, alle dirette dipendenze del direttore Vittorio Oreggia. Assetta ha lavorato a Euronews, Play Radio, è stato direttore della Redazione contenuti digitali di Rcs e, successivamente, consulente media di diverse società.
Diventa effettivamente complicato classificare l’attività di LaPresse: al tradizionale lavoro di agenzia stampa, foto e video, infatti, Durante ha voluto affiancare la produzione televisiva (e, oltre ai canali sportivi, si sta pensando anche a format televisivi chiavi in mano), l’attività di management legata ad alcuni artisti dello spettacolo (per esempio Barbara D’Urso o Malika Ayane), e il lavoro di comunicazione e ufficio stampa.
In questo ambito, per esempio, LaPresse cura la comunicazione estera del gruppo Fca nei paesi dell’area Emea, e ha aperto uffici a Madrid, Londra, Amburgo, Parigi, con Varsavia e Mosca di prossima inaugurazione. Si occupa pure dell’ufficio stampa di Cairo periodici e della comunicazione di prodotto per Discovery Italia. «Basti pensare che nel solo 2017 abbiamo fatto oltre 30 assunzioni», racconta Oreggia, «e comprato un intero palazzo di quattro piani a Milano in cui abbiamo spostato la nostra sede, prima a Torino». Al momento a LaPresse lavorano circa 130 persone (i dipendenti erano appena 47 a inizio 2015), per un esercizio 2016 che si è chiuso con ricavi netti per 11,4 milioni di euro (10,1 mln nel 2015), ebitda a 2,3 mln (2,4 mln nel 2015), debiti verso le banche per 5,6 mln (4,9 mln) e utili netti pari a 150 mila euro (60 mila nel 2015). Interessante che, a differenza di altre agenzie di stampa, la gran parte dei ricavi di LaPresse arrivi da contratti con privati (70%), il 12% da ricavi per servizi fotografici, il 7% da vendite on demand, e solo l’11% (1,3 mln) dalla convenzione pubblica con la presidenza del consiglio (voce che per altre agenzie stampa rappresenta invece oltre il 40% dei ricavi).
Oreggia, 54 anni di cui 32 passati al quotidiano Tuttosport dove ha ricoperto ogni incarico, da redattore a direttore, è entrato in LaPresse nel febbraio 2016, e un anno dopo ne è diventato direttore: «È un esperienza che mi ha fatto rinascere, molto diversa dalla precedente, un bellissimo mondo nuovo. Noi siamo una agenzia multimediale dove i video sono il core business. Pur facendo anche attività di ufficio stampa, io sono molto attento alla deontologia: tutto resta separato, senza situazioni pericolose o promiscue. Non siamo un canale privilegiato per le notizie di Fca, e chi lavora all’ufficio stampa fa solo quello. In LaPresse», aggiunge Oreggia, che da ragazzo è stato compagno di scuola di Durante, «ci sono una cinquantina di giornalisti. Seguiamo gli eventi più importanti in Italia, con una rete di oltre 500 fotografi che produce oltre 2 mila foto al giorno, e abbiamo anche una intesa con Mediaset per curare le loro trasmissioni di punta, per le quali realizziamo videoclip poi distribuiti su TgCom24. Produciamo, inoltre, pagine chiuse già pronte per i quotidiani del gruppo Athesis».
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