Il segretario regionale del Pd: “La città scenda in piazza con noi”, il 7 ottobre marcia in centro storico“
Nestlé non si muove dalle posizioni e dal piano per San Sisto e la Perugina, ma il fronte anti esuberi cresce a vista d’occhio. La chiamata alle armi dei sindacati funziona. Andiamo con ordine: “ Solidarietà ai lavoratori della Perugina e grandissima preoccupazione per una crisi che minaccia contraccolpi pesantissimi sull’intera economia regionale”. Ad esprimerli è l’Ente Bilaterale del Terziario Umbria, l’organismo costituito e gestito pariteticamente dalla Confcommercio dell’Umbria e dalle organizzazioni sindacali dei lavoratori Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil. “L’Ente – che supporta le aziende e i lavoratori del terziario con una pluralità di servizi e di interventi di sostegno al reddito – sottolinea la gravità di una situazione che – minacciando centinaia di licenziamenti diretti, a cui vanno aggiunti i lavoratori dell’indotto, non solo inciderà sul reddito di decine di famiglie ma a cascata produrrà un ulteriore impoverimento del potere di acquisto degli umbri”.
L’Ente Bilaterale auspica “che le parti possano trovare una intesa che salvaguardi il bene supremo che è la possibilità di lavoro per numerose famiglie, anche alla luce del valore che la Perugina rappresenta per il capoluogo: un importante simbolo di creatività imprenditoriale e di laboriosità che ha contribuito a costruire in oltre un secolo il benessere di Perugia e a farla conoscere in tutto il mondo”. E ancora: “Quella della Nestlè-Perugina – evidenzia la presidente dell’Ente Bilaterale Stefania Cardinali – è purtroppo solo una delle tante realtà aziendali umbre in crisi, crisi spesso lunghe e sfiancanti: basti pensare alla non meno drammatica situazione dell’area ternana. L’elenco sarebbe lunghissimo. A tutte queste realtà, piccole e grandi, va la solidarietà dell’Ente. E per tutte l’appello è ad uno sforzo straordinario per trovare soluzioni che tutelino tutti i livelli occupazionali e insieme le prospettive di una regione già fortemente impoverita. In una economia circolare nessun settore è indipendente dall’altro: il terziario ha già pagato un prezzo altissimo alla crisi economica che dura ormai da un decennio e che ha falcidiato centinaia di imprese e migliaia di posti di lavoro. Oggi – che sembrava aprirsi qualche spiraglio di ripresa – arriva la “mazzata” Perugina e quant’altro: siamo di fronte ad emergenze aziendali diffuse che rendono fortemente instabile l’intera economia ed il tessuto sociale umbro. Trovare una soluzione è una priorità per tutti, e tutti dobbiamo sentirci chiamati in causa”.
E sabato, in piazza, scenderanno a dare man forte ai colleghi della Perugia anche i lavoratori della Ex Merloni. “Gli iscritti Fiom della J.P.Industries di Colle di Nocera Umbra (ex Merloni) esprimono la loro solidarietà nei confronti dei lavoratori della Nestlè Perugina e con una propria delegazione parteciperanno alla manifestazione di sabato 7 ottobre a Perugia. L’arroganza della multinazionale nel non considerare gli accordi del 2016 e mettere in discussione centinaia di posti di lavoro è inaccettabile e mortificante nei confronti dei tanti lavoratori che rappresentano un pezzo di storia dello stabilimento perugino, ed uno schiaffo ad una città intera e tutto il suo territorio”.
La ex Antonio Merloni, oggi J.P. Industries, spiegano i lavoratori, “rappresentava un pezzo importante del tessuto industriale della provincia di Perugia, almeno per numero di lavoratori coinvolti. Purtroppo la vertenza non sempre è riuscita a raggiungere l’impatto mediatico necessario e il coinvolgimento più ampio del territorio. Non ripetiamo gli stessi errori. Ci associamo quindi alla mobilitazione ed inoltriamo l’appello fatto dalle organizzazioni sindacali nell’essere tutti uniti in quella che potrebbe rappresentare la vertenza simbolo di un’intera città e della sua provincia, con numeri purtroppo preoccupanti, rispetto alle tante già in essere e ai tanti posti di lavoro a rischio”
E arriva anche l’appello del segretario regionale del Pd. La chiamata è a tutta la città: “Difendiamo la Perugina perchè difendiamo posti di lavoro e lavoratori, difendiamo la Perugina perchè difendiamo un accordo sindacale che prevede investimenti sul rilancio produttivo del sito e stop agli esuberi, ma soprattutto difendiamo la Perugina perchè difendiamo un patrimonio industriale strategico per Perugia e per l’Umbria. Questo è l’impegno mio e di tutto il Partito Democratico al fianco dei lavoratori e dei loro rappresentanti, oltre che delle istituzioni, in difesa dell’occupazione e a sostegno di una visione per la città e per la regione che vede nello stabilimento di San Sisto un elemento imprescindibile. E questo impegno lo rinnoveremo sabato mattina, dalle 10, partecipando al presidio organizzato dagli operai in piazza Matteotti a Perugia”. Inizia così la lettera appello che il segretario regionale del Pd Umbria Giacomo Leonelli ha inviato agli iscritti del Pd per invitarli a mobilitarsi.
“Siamo convinti, infatti – ancora Leonelli – che la soluzione non può essere quella di un ricollocamento degli esuberi in altre realtà in via di definizione sul territorio, che devono, invece, rappresentare un’occasione per una generazione, quella dei giovani e dei giovanissimi, tagliata fuori dal mondo del lavoro. E siamo convinti, inoltre, che la vertenza Perugina non è solo una questione occupazionale, ma riguarda, soprattutto, una visione strategica per Perugia e per l’Umbria. Non possiamo, dunque, lasciare che la battaglia resti una battaglia solo sindacale e non possiamo lasciare isolate le istituzioni, ma dobbiamo sentirci tutti chiamati in causa, anche i cittadini, le forze studentesche, le realtà associative. Lancio un appello, allora, a te come a tutti gli iscritti del Partito Democratico, a scendere in piazza con noi, sabato, per testimoniare che Perugia è pronta a sostenere una mobilitazione straordinaria e fondamentale per il futuro delle nostre comunità e che i cittadini di Perugia credono nella Perugina e nel suo futuro. Qualche anno fa, a Terni, la città marciò compatta in difesa delle acciaierie e la grande partecipazione di popolo ha rappresentato un elemento non secondario nella positivo risoluzione della vertenza. Esserci, dunque, diventa fondamentale. Dobbiamo tutti sentire questa battaglia come nostra – conclude il segretario – dobbiamo tutti difendere la Perugina”.
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