Si attenuano le tensioni dopo la minaccia nordocoreana. Tutti positivi i listini, grazie soprattutto a dati migliori delle attese messi in evidenza ieri dall’economia americana. Tokyo chiude in rialzo grazie anche all’indebolimento dello yen. La valuta europea scende sotto 1,19 sul biglietto verde. Petrolio ancora in calo per lo stop alle raffinerie a causa dell’uragano Harvey
Ore 12.55. Avvio in segno positivo per le Borse europee in scia alla chiusura in rialzo registrata a Wall Street. Milano guadagna lo 0,91%, Londra avanza dello 0,62%, Francoforte dello 0,66% e Parigi dello 0,8%. A Piazza Affari brilla in particolare Saipem, dopo i maxi ordini incassati in Africa e Germania.
A fare da traino soprattutto i dati arrivati ieri pomeriggio dall’economia Usa, con il prodotto interno lordo che è cresciuto nel secondo trimestre del 3%, oltre le attese degli analisti e i posti di lavoro creati ad agosto che si sono rivelati molto superiori alle aspettative. Spunti che sono tornati a rafforzare il dollaro, reduce da una serie di sedute molto difficili. L’euro questa mattina, al cambio con il biglietto verde, arretra pesantemente rispetto alla chiusura di ieri in Europa: la divisa unica vale 1,1875 dollari, ben lontano dall’1,2 visto soltanto pochi giorni fa. Del rafforzamento del biglietto verde ha beneficiato anche Tokyo, che grazie all’indebolimento dello yen ha vissuto una seduta positiva terminando le contrattazoni in rialzo dello 0,72%, complice anche l’attenuarsi delle tensioni sul fronte nordcoreano.
Senza grandi scossoni lo spread, che questa mattina si attesta a 170,7 punti base, in lievissima flessione rispetto ai 171,4 di ieri. Il tasso sul decennale del Tesoro è al 2,072%. Molto ricco il menù del giorno dei dati macroeconomici. In Italia si attendono dall’Istat i dati sull’occupazione a luglio e la stima preliminare dell’inflazione ad agosto, dall’Eurozona il tasso di disoccupazione a luglio e inflazione ad agosto e dagli Stati Uniti il deflatore dei consumi a luglio, i redditi delle famiglie a luglio e l’indice pmi (chicago) ad agosto. In Giappone, la produzione industriale è calata dello 0,8% mensile a luglio, dopo il +2,2% di giugno a fronte di un -0,3% atteso. In Cina l’attività manifatturiera è aumentata in agosto, contrariamente alle attese di mercato. L’indice pmi dei responsabili degli acquisti, pubblicato dall’ufficio statistico nazionale (Snb), si è attestato a 51,7 in agosto, dopo il 51,4 di luglio.
Ancora deboli le quotazioni del petrolio, con il Wti consegna ottobre scambiato in calo a 45,92 dollari al barile: in flessione di 4 centesimi dopo la chiusura di ieri in calo dell’1,01% a 45,96 dollari. Si fa sentire ancora la chiusura di raffinerie in Usa per la tempesta tropicale Harvey. Sulla piazza di Londra il future sul Brent consegna ottobre perde 6 centesimi a 50,80 dollari il barile. In lieve ribasso l’oro, che scende a 1303 dollari l’oncia, in calo di 5 dollari rispetto alle quotazioni di ieri.
Flavio Bini, Repubblica.it