Sul proprio sito l’azienda municipalizzata spiega: “I disservizi idrici che si sono manifestati in questi giorni sono dovuti al prelievo di acqua da parte delle navi”. Con i rubinetti chiusi rimane gran parte del centro storico. Il sindaco Orlando: “Serve lo stato di calamità naturale dopo 9 mesi di siccità”
L’acqua serve per rifornire le navi da crociera e a rimanere senza sono i cittadini di Palermo. A farlo sapere è la stessa azienda dell’acqua del capoluogo siciliano (Amap), che sul proprio sito spiega perché centinaia di case sono rimaste con i rubinetti a secco: “I disservizi idrici che si sono manifestati in questi giorni – si legge – sono dovuti al prelievo di acqua da parte delle navi da crociera in transito a Palermo”. A questo si aggiunge che in altri quartieri, tutti molti turistici, è stata interrotta l’erogazione idrica “a causa di urgenti e improrogabili interventi di manutenzione alla rete”. “Siamo di fronte ad un’altra conseguenza negativa della mancata inspiegabile dichiarazione di stato di calamità naturale che, dopo ormai 9 mesi di sostanziale siccità non è più rinviabile”, dice il sindaco Leoluca Orlando. Protesta invece il Movimento 5 stelle: “L’Amap vende l’acqua alle crociere e crea un disagio che non è dovuto solo alla siccità”.
Il disservizio nell’erogazione dell’acqua pubblica a Palermo “non è dovuto solo alla siccità, a danni alla rete o a operazione di manutenzione, ma alla decisione presa dall’azienda municipalizzata di vendere l’acqua a quelle navi da crociera che in altri porti non avevano potuto fare il rifornimento completo”, protestano i consiglieri comunali del M5s. “Altrove le amministrazioni hanno preferito dare priorità al servizio che devono garantire alla propria comunità – aggiungono – cosa che a quanto pare non è stata fatta a Palermo”. “Ma è possibile che il rifornimento a due o tre navi da crociera possa mettere in crisi l’erogazione idrica ad interi quartieri e a decine di migliaia di cittadini? Sembra molto difficile, se non impossibile“, concludono i consiglieri. La richiesta del M5s è che l’Amap “risarcisca la comunità dal danno provocato, attingendo a quanto ricavato dalla concessione di acqua pubblica” alle navi da crociera.
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