Il vino biologico in Italia e’ una storia di successo: 1 italiano su 4 nel 2016 ha avuto almeno un’occasione di consumo – a casa o fuori casa – di vino biologico e la percentuale e’ in continua crescita (nel 2015 era pari al 21% e, solo nel 2013, il 2%). Ma a crescere non e’ solo la quota di consumatori: nel 2016 le vendite di vino biologico hanno raggiunto complessivamente 275 milioni di euro, registrando un +34% rispetto al 2015. E’ quanto emerge dalla ricerca Wine Monitor Nomisma realizzata in occasione del “Vino Bio day” per ICE-Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane.
Il mercato interno (considerando tutti i canali: GDO, canali specializzati in prodotti biologici, enoteche, ristorazione/wine bar, vendita diretta ?) vale il 30% del totale (83 milioni di euro, +22% rispetto al 2015). La fetta piu’ grossa del giro d’affari complessivo e’ realizzata sui mercati internazionali: 192 milioni di euro, con un’impennata del +40% rispetto al 2015 (a fronte di un piu’ tenue +4% dell’export di vino totale).
L’export di vino biologico italiano pesa per il 3,4% sul totale dell’export di vino dall’Italia, ma il trend e’ in continua crescita (1,9% nel 2014 e 2,6% nel 2015), grazie anche a una forte propensione all’export delle aziende bio. Dall’indagine Wine Monitor Nomisma per ICE-Agenzia, emerge che, presso le aziende italiane intervistate, l’export di vino bio “pesa” per il 70% sul fatturato complessivo (contro una propensione all’export del 52% del comparto del vino italiano nel complesso). Nel 2016 il 79% delle aziende che producono vini biologici ha esportato la qualita’ e l’eccellenza del vino italiano fuori dai confini nazionali. Per quanto riguarda i principali mercati presidiati, l’Unione Europea rappresenta la principale destinazione (66% a valore) e come per l’agroalimentare, la Germania rappresenta il mercato di riferimento per i vini italiani bio (33% del fatturato estero realizzato nel 2016), seguita dagli Stati Uniti (12%).