Modelli mai sopra i 40 euro venduti online, un budget pubblicitario iniziale «di 50 dollari su Facebook ads» e 300 dollari puntati dai 4 soci. A 3 anni di distanza dalla sua fondazione, la start-up di occhiali Hawkers originaria di Alicante (Spagna) e cresciuta sulla piattaforma di crowdfunding Kickstarter si appresta a segnare 100 milioni di ricavi, complice la formula low cost e un approccio non convenzionale al mercato eyewear. L’eliminazione degli intermediari e gli ampi margini hanno permesso di offrire un prodotto da 25 euro e il boom delle vendite ha portato a collaborazioni con diversi brand: da Diesel ai Los Angeles Lakers, da Bentley a Pull&Bear (Zara) e Playstation. Fra 10 giorni la marca cresciuta sul web aprirà a Madrid il primo negozio, cui farà seguito Roma, ricordando in questo la start up americana di occhiali Warby Parker, passata dal web ai punti fisici. «L’Italia è in nostro terzo mercato, preceduta da Messico e Spagna», racconta a ItaliaOggi, David Moreno, direttore creativo di Hawkers (il fratello Alejandro è ceo e l’altro co-fondatore, Francisco Pérez, è presidente). «Per un marchio oggi l’importante è essere di rottura per il pubblico, come già ha fatto la tecnologia: e questa è la nostra mission, mantenerci low cost in un settore dove dominano prezzi alti e griffe. La rivoluzione è fatta di ottimo design e packaging, lenti tedesche e assemblaggio in Cina». Le prossime mosse? «Occhiali da vista, orologi ed espansione retail con l’idea di cambiare un’industria».
La decisione dei tre amici (il quarto è uscito dopo l’arrivo dei soci finanziari del fondo O’Hara e di Tuenti) di dedicarsi agli occhiali da sole è stata una conseguenza del loro primo business: «Avevamo creato una start up per vendere le proprie cose online, e i dati ci dicevano che al primo c’erano sempre occhiali». Di qui l’idea di produrre pochi modelli a costi abbordabili. Non sono mancati corteggiamenti prima dell’arrivo dell’imprenditore venezuelano Alejandro Betancourt di O’Hara. «Luxottica ci ha proposto una partecipazione sopra il 50% ma volevamo mantenere il controllo», aggiunge il direttore creativo. Così l’intesa con i nuovi finanziatori ha portato a un’iniezione di 50 milioni che serviranno per l’espansione retail e i piani a medio termine tra Los Angeles, Hong Kong e Barcellona dove il marchio ha le sue sedi.
Quando facciamo notare che molte idee di consumo low cost (tranne Ryanair) arrivano dalla Spagna (Zara, Mango, Room Mate Hotels) e da città piccole come Alicante o La Coruna, Moreno spiega: «Siamo un popolo di grandi consumatori che ama cambiare e spendere in maniera ragionevole».
A Milano Hawkers, che letteralmente significa «venditori ambulanti», ha presentato ieri 30 nuovi modelli da uomo e donna (c’è anche la linea kids) che fanno eco al mondo della moda: «Qui si sviluppano i maggiori trend mondiali ed è in assoluto una capitale della moda da presidiare», aggiunge.
Il brand ha venduto oltre 4,5 milioni di occhiali da sole in più di 50 paesi. L’obiettivo per il 2018 è vendere 5 milioni di pezzi: questo trasformerebbe Hawkers nel terzo marchio di occhiali da sole più venduti al mondo per un fatturato di 300 milioni di euro.
Francesca Sottilaro, Italia Oggi