Sono i brand tecnologici (Google, WhatsApp e Amazon in testa) o che comunque facilitano a modo loro la vita al consumatore (come Ikea, Mastercard o Nutella) i marchi più influenti per i consumatori. Così racconta la ricerca internazionale di Ipsos presentata ieri a Milano dopo un’indagine condotta anche in Italia su due gruppi di clienti: da un lato i millennials (9 milioni di Italiani fra i 22 e i 34 anni), i consumatori del futuro, dall’altro i baby boomers (15 milioni di italiani fra i 52 e i 70 anni), un target con una più ampia capacità di spesa.
A livello generale nello studio, giunto alla seconda edizione, si trova al primo posto della classifica Google, seguito nell’ordine da WhatsApp, Amazon, Facebook e Samsung. Ci sono poi Microsoft, Apple, YouTube, e infine Mastercard e Nutella, unico marchio italiano nella top ten. Contando invece le differenze generazionali emergono differenze nel posizionamento di almeno la metà dei marchi. Così tra i «most influential brands 2017» dei millennials italiani scompare Apple (ma resta Samsung) e sono presenti Nutella, Ryanair, Ikea e Instagram.
Per gli over 40, detentori della memoria storica dei brand che con le marche intrattengono una forte emozionalità, la top ten italiana oltre a includere Apple presenta una prevalenza di insegne e marche italiane come Coop, Parmigiano Reggiano, Grana Padano a indicazione di una maggiore attenzione agli aspetti valoriali di autenticità e sostenibilità ricercata. Secondo Ipsos, i fattori chiave che determinano l’influenza di una marca sulla vita quotidiana dei consumatori sono nell’ordine la capacità di fare tendenza, l’innovazione, la fiducia e l’affidabilità, il ruolo sociale infine la presenza che li caratterizzano. Per i boomers (i 53-72enni) i primi fattori discriminanti sono la fiducia e la «corporate citizenship» ovvero il ruolo sociale, mentre per i millennial i driver più rilevanti sono il coinvolgimento e la propensione all’innovazione.
Italia Oggi