Dai meetup del 2005 alle proposte e ai progetti ‘attivi’ da lanciare sulla piattaforma Rousseau. E’ il nuovo step del percorso 5 Stelle nell’ottica della democrazia partecipata che chiama in causa tutti gli iscritti certificati a M5S.
A illustrarla, con un video e un post su Facebook, è il deputato Roberto Fico, attuale capogruppo dei 5 Stelle. “Voglio raccontarvi la nuova funzione che abbiamo sviluppato sulla nostra piattaforma Rousseau e che si chiama ‘Call to Action‘ – spiega – ‘Call to Action’ vuole realizzare un’idea semplice, ma ambiziosa: dare la possibilità a tutti i cittadini di partecipare, socializzare e collaborare su progetti condivisi costruendo, grazie al potere della Rete, un ponte che faccia incontrare chi vuole mettersi al servizio della comunità con chi, invece, vuole fare appello alle risorse della comunità stessa”.
“Partendo dai meetup nel 2005, luoghi dove e’ cominciata questa grande sperimentazione – prosegue – siamo arrivati a sviluppare un’applicazione nostra, ‘Call to Action’, grazie alla quale ogni iscritto a Rousseau può proporre ‘una chiamata all’azione’, una ‘call to action’ appunto, indirizzata al proprio territorio. Cliccando su ‘crea iniziativa’ – spiega – è possibile dare vita a un’azione di cittadinanza attiva descrivendo la proposta dell’evento che si vuole realizzare sul proprio territorio, il luogo, l’ora, il numero di persone coinvolte e/o gli strumenti che sono necessari per svolgere l’attività”. Quindi, continua Fico: “Ogni evento o progetto diventa ‘attivo’ con la partecipazione di un numero minimo di persone e consente di partecipare a tutti coloro che vogliano contribuire mettendo a disposizione della comunità le proprie conoscenze, competenze o risorse. Le categorie di iniziative previste sono: – la “MobilitAzione” che raccoglie le azioni finalizzate a prendersi cura del proprio territorio, come incontrarsi per pulire un parco o una spiaggia; – la “CollaborAzione” per promuovere iniziative di aiuto per chi è in difficoltà; – l'”InformAzione” della cittadinanza, per lanciare iniziative per esempio di volantinaggio o di sensibilizzazione su temi specifici”.
Ma l’esponente pentastellato spiega che “si possono anche condividere competenze o conoscenze. Per esempio, professionisti o esperti che vogliano spiegare come si legge un bilancio comunale o un piano urbanistico possono farlo con un’attività di “FormAzione” organizzata dagli iscritti.
Si possono prevedere giornate di incontro su questioni legate al territorio – dalla mobilita’ cittadina alla qualità dell’aria – con la categoria “ArgomentAzione“.
E poi ancora: “SegnalAzione” per evidenziare problemi sul territorio; “InterAzione” per scambiare o barattare libri, giocattoli o materiali riciclabili; “SocializzAzione” per mettere a insieme risorse o servizi. ‘Call to Action’ si pone un obiettivo fuori dall’ordinario: immaginare, grazie alla collaborazione digitale della Rete, nuovi modelli di condivisione che eliminano l’intermediazione, riescono a promuovere la filiera corta, creano forme di cooperazione su temi concreti basati sulla fiducia”.
Fico conclude citando Gianroberto Casaleggio che scriveva: “Il web non sostituisce il luogo fisico, ma lo integra e lo completa” e ‘Call to Action’ – osserva il capogruppo M5S – e’ proprio questo: uno strumento di collaborazione digitale per agire sul proprio territorio e diventare cosi’ tutti ‘sindaco’ del proprio quartiere, della propria città. Accedi a Rousseau e proponi la tua Call to Action!”.