E’ quanto dovrà versare la compagnia secondo AirHelp, la startup americana che aiuta i passeggeri a incassarli. In totale, cancellazioni e ritardi seguiti al black out dei giorni scorsi hanno coinvolto 206mila persone alle quali spetteranno 82 milioni di euro
Ottantadue milioni di euro. Ecco quanto costerà a British Airways rimborsare i clienti per quel misterioso “black out elettrico” che secondo la compagnia avrebbe paralizzato nei giorni scorsi il sistema informatico e l’operatività di una delle più importanti compagnie aeree del mondo. Di quegli 82 milioni, 7 milioni e mezzo prenderanno la via dell’Italia per i ventimila passeggeri che hanno dovuto rinunciare al volo.
Sono i dati elaborati da AirHelp, la startup americana che aiuta i viaggiatori a incassare i risarcimenti a cui sono obbligate. Leggi e regolamenti sono precisi e ineludibili, ma le compagnie sono tradizionalmente abilissime a dimenticarsene. Per evitare che accada, la startup li ha conteggiati al centesimo. Nel mondo, il numero totale di passeggeri che ha diritto al risarcimento per un volo British cancellato all’improvviso è di 205.843, rivela AirHelp. Il totale dei voli cancellati o ritardati “è di 1.404”, con un ammontare dei risarcimenti dovuti ai passeggeri pari a 82.306.250 euro.
E anche in Italia il conto sarà molto salato. Sono 8.094 i passeggeri rimasti a terra negli aeroporti Italiani. Erano pronti a decollare da una serie di aeroporti tra cui Fiumicino, Linate, Venezia, Malpensa, Napoli, Catania e Cagliari; ma il back out, il sesto in pochi mesi ad affliggere la compagnia ma decisamente il più grave, ha costretto British Airways ad annullare i loro voli.
Quelli cancellati o ritardati in partenza dall’Italia sono stati 66, un numero che va sommato ai 72 voli provenienti da altre destinazione e diretti verso l’Italia. Complessivamente sono 19.832 i passeggeri rimasti a terra mentre tentavano di raggiungere o tornare in Italia. il totale dei risarcimenti ai quali hanno diritto in base alle regole vigenti è, al centesimo, di “7.516.328,82” euro.
“Questa è stata una situazione estrema – dice Lorenzo Asuni di AirHelp – ma i problemi tecnici sono abbastanza comuni. E anche i normali ritardi per motivi tecnici danno diritto a un
risarcimento, cosa che spesso le persone non sanno: ogni volta che un volo viene cancellato o è in ritardo per più di tre ore e la compagnia si giustifica dicendo appunto che si è trattato di ‘un problema tecnico’, ma i passeggeri hanno diritto a un risarcimento”.
La Repubblica