Svelato nel primo viaggio dell’attuale premier Gentiloni con cronisti al seguito, ha ancora le scritte in arabo e una configurazione rimasta uguale a quando era di Èthiad
Ci sono ancora le scritte in arabo, almeno per il servizio on demand interno. E alle pareti campeggiano le stelle marine della carta da parati con cui Èthiad cercava di accompagnare i turisti sulle spiagge degli Emirati Arabi. L’aereo che ha comprato Matteo Renzi, ma che l’ex premier non ha mai usato, si svela nel primo viaggio del presidente del Consiglio Paolo Gentiloni con cronisti al seguito, come il più normale e il meno appariscente degli apparecchi.
Come un aereo di linea
Quasi 300 posti, una configurazione che è rimasta intatta come ai tempi dei voli di linea, 12 posti in prima classe, 24 in business, il resto in economy e nessuna cabina privata per il capo del governo (ce n’è una matrimoniale nel vecchio A319), così come nessuno salotto o arredamento particolare per gli staff e le esigenze istituzionali. L’aereo di cui Renzi si innamorò e disamorò nel giro di pochi mesi, è un aereo di Stato solo nella carlinga esterna, dentro tutto è rimasto, o quasi, com’era prima dell’acquisto, o del leasing, da parte dello Stato. «Scongelato» proprio da Paolo Gentiloni quando era ancora ministro degli Esteri, utilizzato sia dal capo dello Stato che da alcuni ministri, quello che Renzi annunciò ai cronisti come un gioiello di tecnologia, tre anni fa, su un volo che lo riportava da Roma da una visita al Cairo, è ancora una sorta di ibrido: fuori è un aereo di Stato, dentro è in attesa di un restyling.
Marco Galluzzo, il Corriere della Sera