Il giornalista indaga su fatti e sulle persone
Il pallino è quello di conoscere da vicino il mondo delle assicurazioni, E di raccontare chi ci lavora e un mondo con i suoi riti, gli onori, gli oneri e i suoi protagonisti. Tutto questo racchiuso in un piccolo volumetto Due o tre cose che so sulle assicurazioni (L’Attimo fuggente, 22 euro) che Cesare Lanza (nella foto), giornalista di razza, direttore di numerosi quotidiani, polemista e storico, ha voluto dedicare ad un settore che contiene storie di vita e personaggi che custodiscono un senso del lavoro al di sopra delle parti.
E quel che colpisce è un elenco di qualità che Lanza inserisce nel libro riprendendo alcuni concetti di etica che appartenevano a Benjamin Franklin come temperanza, silenzio, ordine, determinazione, parsimonia, operosità, sincerità, giustizia, moderazione, pulizia, tranquillità, castità e umiltà. Tredici attributi propri (in senso lato) del mondo della assicurazioni.
«Ho iniziato ad occuparmi di questo mondo frequentando un personaggio come Franz Kafka, dipendente delle Generali. E come molti altri scrittori come lui, che svolgevano un’attività intellettuale, erano semplici impiegati di aziende e appunto di compagnie assicurative. Scrivevano e passavano pratiche, se andava bene». Ma proprio dopo aver dato alle stampe questo libro, il vulcanico Lanza ne sta già pensando un altro: «Voglio impegnarmi in una campagna propagandando l’idea di far sì che lo Stato si impegni a stipulare polizze anti-calamità (terremoti, alluvioni, etc). E mentre i politici sperperano denaro, io chiedo che lo stesso Stato si impegni a salvare le persone e le cose, contro le sciagure che spesso accadono nel nostro Paese.
E per questo, come ho già detto in molte occasioni, è indispensabile rilanciare il concetto di meritocrazia. Fare una battaglia sul merito che spesso e volentieri ci siano dimenticati. Questa è una sfida importante e che dà ancora un senso alla nostra vita e alla nostra storia».
Il Gazzettino