Secondo i dati di Bankitalia si è registrato un incremento di quasi 33 miliardi a gennaio, a seguito dell’aumento delle disponibilità liquide del Tesoro. Le entrate sono salite del 3,3% a seguito di un differente calendario dei pagamenti
Sale ancora il debito pubblico italiano, nel mirino dell’Unione europea, a seguito dell’aumento dei fondi nelle casse del Tesoro. A gennaio, dice Banca d’Italia, debito delle Amministra
zioni pubbliche è aumentato di 32,7 miliardi, a quota 2.250,4 miliardi. Spiega via Nazionale che “l’incremento è dovuto all’aumento delle disponibilità liquide del Tesoro (34,3 miliardi, a 77,4; 63,5 miliardi alla fine di gennaio del 2016), solo in parte compensato dall’avanzo di cassa (1,3 miliardi) e dall’effetto complessivo degli scarti e dei premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione del cambio dell’euro (0,4 miliardi)”.
La fucina del debito tricolore è nelle amministrazioni centrali: ripartendo il fardello per sottosettori, Bankitalia attribuisce alla Pa centrale un aumento di 33,2 miliardi, mentre quello degli enti di previdenza è salito di 0,1 miliardi; il debito delle Amministrazioni locali è invece diminuito di 0,6 miliardi.
Dall’aggiornamento del bollettino Bankitalia emerge infine che le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato sono state pari in gennaio a 35,4 miliardi, in aumento del 3,3 per cento rispetto allo stesso mese del 2016; “al netto di alcune disomogeneità contabili che riguardano principalmente gli incassi dell’IVA e dell’Irpef, si può stimare che l’incremento sia stato più contenuto”.
La Repubblica