di Ettore Martinelli
‘Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiere in gran tempesta, non donna di province, ma bordello!’ (Canto VI del Purgatorio). Dante Alighieri si riferiva all’ Italia del 300. ‘Di dolore ostello’ per esser preda di molte oppressioni, ‘nave senza nocchiero in una grande tempesta’, a causa del potere di uomini privi di senso della realtà, ‘non donna di province, ma bordello’, essendo la situazione paragonabile ad una donna di facili costumi. Nelle letteratura non sono rare le perle di sgomento civile. Alighieri o Ariosto, ‘Selva oscura’ dell’ Inferno o ‘Palazzo incantato di Atlante’ dell’ Orlando Furioso, le metafore riguardano una società priva di speranze, da cui non si può uscire senza provvidenza. L’ho presa così, solo per tentare di non accanirmi col destino per quel che sta accadendo al nostro Paese, una sorta di mal comune mezzo gaudio. La scelleratezza dei governanti risale a tempi remoti, ma le cause del malgoverno sono sempre meno nobili e prive di poesia. Il Sommo Poeta non fece in tempo a conoscere le virtù di Lorenzo il Magnifico ma, restando da quelle parti, il fato non è stato poi così ingrato risparmiandogli le gesta di loRenzi il Mistifico. La capacità del Rottamatore nell’ alterare la realtà dei fatti è impressionante. Dopo avere governato l’Italia aumentando il debito pubblico e abbassando il Pil, dopo aver più volte ribadito che se avesse vinto il no al referendum costituzionale, non solo si sarebbe dimesso da premier, ma avrebbe abbandonato la politica, rieccolo in forma smagliante. A Firenze si userebbe un termine più appropriato di rieccolo: ’riborda’! Un’esclamazione insofferente al repentino concretizzarsi di un qualcosa che non sarebbe più potuto accadere. Riesce persino a suscitare un’interpretazione distorta del suo pensiero nei minuti che passano tra un tweet e l’altro. Ma se le responsabilità che gli si possono addebitare nei confronti degli Italiani sono evidenti, così non è per ciò che sta accadendo all’ interno del partito democratico: i compagni di bottega sono i veri responsabili. Chiunque avrebbe capito in tempo che sarebbe andata così, ma ha fatto comodo loro far finta di nulla. Dal proverbiale ‘Letta stai sereno’ alla spregiudicatezza con cui negli anni ha detto tutto ed il contrario impunemente, era prevedibile. Però è stato più conveniente rimaner comodi nel posticino riscaldato, ben sapendo che della Sinistra al simpatico Matteo non importa nulla. Tanto si sa che oggi è sufficiente, all’ abbisogna, un richiamo laconico alla stabilità, alla responsabilità, al senso dello Stato per perdurare nel propio ‘status’ in spregio allo Stato e poi, se Napolitano si presta e si fa complice – accade sempre – , il gioco è fatto e nulla si muove. Ma dei problemi degli invisibili chi se ne occupa? Delle molteplici forme di emarginazione che affliggono milioni di persone non gliene frega un cavolo e meschinamente ne traggono interesse. Purtroppo non è solo il Mistificatore a fregarsene. Il Governo per trovare 3.5 mld richiesti dalla Commissione UE – per colmare lo scostamento dei conti – ricorrerà ad altre tasse, ma per 20 mld alle banche un solo consiglio dei ministri è bastato. Non c’è alcun travaglio nella tragicommedia inscenata, nessuna divergenza programmatica alla base, della Sinistra non ne conoscono nemmeno la storia. Cose da bordello – l’ha detto Dante. Non c’entra la bottega e bisogna avere rispetto dei bottegai che sono molto meglio: lavorano.
di Ettore Martinelli, La Verità