Parla Mauro Ferri, presidente di Anitrav: “Il decreto promesso dal ministro Delrio entro un mese puntualizzerà quello che non possono fare i tassisti e i noleggiatori. Ma chi si aspetta il ripristino dei principi anti Uber contenuti nella legge sospesa dall’emendamento Lanzillotta ha capito male: il paese non tornerà al Medioevo”
Al tavolo di ieri al ministero dei Trasporti, quello che ha sbloccato la protesta dei tassisti con un accordo capace di riportare subito in servizio le auto bianche, mancava un convitato di pietra: gli Ncc, il servizio di noleggio con conducente utilizzato da Uber che i tassisti chiedono di arginare. Mauro Ferri, presidente di Anitrav, la principale associazione di categoria degli Ncc, all’incontro non c’era.
Ferri, siete preoccupati dall’accordo?
“Veramente no, anzi: abbiamo analizzato questo verbale di incontro, e a noi sembra ottimo, almeno a una prima lettura”.
Ma come: i tassisti sono soddisfatti perché pensano di aver ottenuto dal governo quello che volevano, cioè la promessa del ripristino entro un mese di un limite territoriale al servizio Ncc, quello secondo cui puoi operare solo dove hai preso la licenza. E siete soddisfatti pure voi che all’accordo non avete nemmeno partecipato?
“Non eravamo al tavolo perché erano stati convocati solo i tassisti in agitazione, ma ora saremo convocati per la stesura del decreto che dovrà riordinare il servizio taxi e il noleggio. Ripeto, a una prima lettura a noi pare ottimo. Ora faremo un incontro con le altre associazioni e poi un’assemblea nazionale, perché i noleggiatori devono capire. Ma l’accordo è perfetto, il ministro Delrio è stato bravissimo a smobilitare la piazza”.
Ma l’accordo farà saltare l’emendamento Lanzillotta, no? Non ripristinerà la legge del 2009 voluta dai tassisti, fortemente punitiva nei confronti dei noleggiatori?
“Nell’accordo si parla di decreti attuativi da applicare sulla legge 21 originaria, e non modificata dal famoso comma 1 quater…”
Beh, famoso… Cos’è il comma 1 quater?
“E’ la norma del 2009, fatta e sospesa ogni anno, la cui nuova sospensione prevista nell’emendamento Lanzillotta è stata motivo ingiustificato di questa protesta, molto strumentale e politicizzata. Non capisco l’angoscia dei tassisti, visto che era sospesa di anno in anno”.
Quindi non tornano in campo i paletti previsti dalla legge del 2009 mai applicata?
“No, i nuovi paletti inseriranno obblighi e divieti nella legge originaria. In questo modo viene bypassata l’esigenza dell’emendamento, perché finalmente si chiarirà quello che può fare o no il noleggiatore e anche il tassista: perché anche loro operano in modo anomalo. E si rivede questa legge ormai datata alla luce delle nuove tecnologie, delle App e di strumenti di cui ormai non possiamo fare a meno. Se il paese deve crescere non può restare ancorato al Medioevo”.
Perché sostiene che anche i tassisti operino in modo anomalo?
“Perché loro stessi hanno anticipato Uber da diverso tempo con le centrali radiotaxi. Il servizio taxi previsto dalla legge è rivolto a un’utenza indifferenziata che arriva nel luogo in cui stazionano: il passeggero arriva, entra nel taxi e si fa trasportare. La centrale radiotaxi favorisce l’incontro tra domanda e offerta tanto quanto fa Uber da quando è arrivato in Italia, ma come il servizio Uber non è mai stata normata. Opera in modo anomalo perché c’è la prenotazione: chiamare la centrale radiotaxi vuol dire prenotare un servizio. Che io aspetti dieci minuti o un giorno, il principio della prenotazione è presente, ed è cosa vietata per i taxi. Inoltre le centrali operative fanno convenzioni con i grandi enti, e di fatto distolgono il servizio dalla piazza, luogo originario dove dovrebbero sostare. Ma tutto questo va benissimo, sia chiaro: c’è stata un’evoluzione nella mobilità ed è naturale che le attività s evolvano. Però se si sono adeguati loro, se per loro va bene, non possono pretendere che il mondo Ncc non si adegui”.
Il punto dolente è la territorialità: i tassisti sono tornati a lavorare perché pensano che verrà ripristinato il principio secondo cui alla fine di ogni corsa un noleggiatore deve rientrare nella rimessa situata esclusivamente nel territorio del comune in cui ha ottenuto la licenza Ncc…
“Ma le pare normale? La legge precedente, quella del 1992, prevedeva più rimesse e non poneva alcun limite territoriale. E di fatto concede la possibilità del titolare di conferire il titolo operativo a consorzi, coop o società: poi è chiaro che il noleggiatore deve avere il mezzo in rimessa quando non è in servizio, ma la rimessa può essere ovunque l’operatore decida di operare attraverso contratti di servizio”.
Cosa intende?
“Guardi, tutti gli enti hanno bandi di gare per il servizio Ncc. Se l’Eni di San Donato Milanese fa un bando di gara cui partecipa e vince un organizzatore romano, è naturale che si sposta su Milano e lavora. È un principio dettato dal diritto, non è pensabile che non puoi lavorare a Milano anche se hai vinto gare di appalto che spesso sono effettuate ad evidenza europea: troviamo partecipanti che vengono da altri Stati”.
Ci sono Ncc stranieri che operano in Italia?
“Certo, è pieno! In Liguria operano gli Ncc francesi; in Lombardia e persino in Toscana ci sono imprese tedesche, in Friuli e pieno di sloveni. E sono intoccabili, sono protetti dal diritto europeo, dalla libertà di movimento e di circolazione dei servizi. Ecco perché non sta in piedi la protesta dei tassisti”.
Ma nella bozza di accordo è scritto che “lo schema di decreto legislativo delegato di riordino della legge quadro21/92” si farà “ripartendo dal testo proposto dal governo”. Non intende la legge del 2009 sospesa ogni anno dall’emendamento?
“Non penso proprio. Com’è possibile che il governo possa proporre nuovamente gli stessi contenuti di cui ha sospeso l’efficacia per ben due volte con voto di fiducia? Dopo nove anni che li mantiene sospesi? Dopo le valutazioni negative su quella legge del 2009 da parte di Antitrust e Autorità garante per la concorrenza? Dopo una serie di relazioni tecniche che hanno accompagnato le sospensioni della modifica nell’arco di questi otto anni?”
Invece cosa prevederà, il nuovo decreto che verrà concertato con le associazioni di categoria dei tassisti e degli Ncc?
“Puntualizzerà finalmente tutto quello che non devono fare i tassisti e i noleggiatori. I tassisti che protestavano… spontaneamente in piazza aspettandosi il ripristino dei principi contenuti nella legge del 2009 non hanno capito che quella via è impraticabile. Forse i loro sindacati, che la protesta ha tagliato fuori per giorni, avevano sbagliato in passato lasciandoglielo credere”.