Nella consueta ricerca sulle società del lusso che hanno i requisiti finanziari e di crescita per lo sbarco a Piazza Affari, “re Giorgio” si conferma al primo posto; tra le prime dieci entrano anche Calzedonia e Golden Goose. Nel design e arredamento al top Flos, Kartell e B&B. Le performance positive del settore in Borsa, secondo la società di consulenza Ey
MILANO – Il dominatore di sempre, Giorgio Armani, una grande rimonta (dal settimo al secondo posto di quest’anno) Valentino, e una conferma, Ermenegildo Zegna, anche se leggemente in calo (dal secondo al terzo posto) seguito da Gianni Versace. E’ questa la superclassifica delle società del lusso che hanno tutti i requisiti finanziari e di notorietà del marchio per sbarcare al listino nei prossimi 3-5 anni, secondo la consueta analisi sui marchi del lusso elaborata da Pambianco e presentata in Borsa, nell’ambito del convegno su Luxury and finance (anche questo ormai un appuntamento costante nel tempo).
Ebbene, nelle top ten che potrebbero sbarcare al listino ci sono i marchi più glamour – a partire da Dolce e Gabbana – a quelli più popolari come Calzedonia o alla new entry, ora al nono posto e fuori classifica l’anno scorso, di Golden Goose (sneakers di lusso e abbigliamento casual). Ovviamente, che abbiano le potenzialità per essere quotate non significa che lo diventino: ci sono ragioni culturali, di mentalità, di struttura aziendale che spesso tengono lontane le società, non solo del lusso, dalla quotazione, a prescindere dalla solidità finanziaria e dai tassi di crescita (criteri entrambi considerati da Pambianco).
Ma la classifica di Pambianco mostra che le società considerate hanno i numeri per farlo. In alcuni casi in maniera clamorosa: Armani e Valentino, ad esempio, sono avanti alle quotate Luxottica, Ferragamo, Moncler e Tod’s; le potenziali
matricole Zegna, Versace, Dolce&Gabbana e Vicini rispetto ad una serie di parametri finanziari battono tutte la quotata Cucinelli e lo stesso dicasi per Stefano Ricci rispetto a Moleskine e Ovs.
E nell’arredo e il design? In questo caso la classifica di chi può aspirare al listino è più stabile e le prime tre posizioni sono uguali rispetto allo scorso anno: Flos al primo posto, seguita da Kartell e da B&B Italia. Da notare che il primo e il terzo gruppo fanno capo entrambi a Investindustrial, il fondo di private equity di Andrea Bonomi.
Una scelta, quella del listino, che si è rivelata positiva anche dal lato dell’investitore: secondo l’analisi il colosso della consulenza Ey, dal 2008 all’ottobre scorso l’indice del lusso e dei cosmetici elaborato della società ha registrato un rendimento medio annuo dell’8% rispetto ad una crescita del 4,5% dello S&P500 e ad una perdita (sempre media annua) dell’8,6% della Borsa italiana.
Vittoria Puledda (Pambianco)