di CESARE LANZA
Scommettiamo che il distacco della gente verso la classe politica al governo è destinato ad aumentare? Credo, spero che la risposta arriverà presto, forte e chiara, se Sergio Mattarella farà la grazia al popolo italiano di poter, una buona volta, votare. Citare Matteo Renzi è inevitabile. Sempre sorridente e sfacciato nel dire tutto e il contrario di tutto! Neoeletto, sostiene che gli italiani hanno il pieno diritto, con le preferenze, di scegliere i parlamentari che vogliono e poi fa un’inversione «a u»: niente preferenze. Annuncia il taglio di Province e Senato, poi si scopre che la riduzione dei costi è infima col bel risultato che i senatori saranno eletti dai partiti, non più dagli elettori. L’elenco di giravolte e contraddizioni sarebbe lunghissimo, sempre col premier festosamente sorridente, come se giocasse a biliardo, al bar. Come lui, orde di politicanti e anche cosiddetti tecnici, al governo. Leggete Luca Telese in prima pagina: l’ultima faccia tosta è quella del ministro (dell’economia!) Pietro Carlo Padoan, detto Pier Carlo. Non sa neanche quanto costi un litro di latte. O un litro di benzina: la consapevolezza, presumo, secondo lui spetta a chi provvede alla sua auto blu. E c’è un aspetto ancor più imbarazzante, al di là dell’ignoranza: il sorrisetto superbo e sussiegoso con cui i politici di turno, Renzi o Padoan o tanti altri, accolgono le domande che considerano – credo – impertinenti. Qualcosa tuttavia mi conforta: quei sorrisini, e l’arietta di superiorità, saranno spazzati via dall’indignazione, crescente, della gente.
di Cesare Lanza, La Verità