Decine di “tute rosse” contro la disdetta dell’integrativo «Serve un piano industriale per il rilancio della società»
Dalle 4.000 assunzioni prospettate al rischio di 5.000 esuberi. Le “tute rosse” scendono in piazza e puntano il dito contro il Gruppo Telecom-Tim: «Basta con il taglio del costo del lavoro e dei diritti». Circa sessanta dipendenti di Pisa, Lucca, Viareggio e Massa della multinazionale italiane delle telecomunicazioni si sono riuniti ieri pomeriggio in Piazza dei Miracoli per protestare contro la disdetta del contratto integrativo, «decisa unilateralmente dalla società per risparmiare sul costo del lavoro», accusano le sigle sindacali Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil che insieme alla Rsu Tim Toscana hanno promosso il presidio all’ombra della Torre. Presente anche il sindaco Marco Filippeschi.
Bandiere, fischietti e uno striscione per chiedere di annullare i tagli ai dipendenti e i super premi ai dirigenti. «L’azienda ha disdettato i contratti di secondo livello – spiega Juri Dell’Omodarme, Rsu Telecom Pisa -, ma senza un vero piano industriale per il rilancio e per programmare un futuro alla società». Piazza dei Miracoli ha dato visibilità ad una protesta che si sta espandendo in tutta Italia, che sfocerà in uno sciopero nazionale proclamato per il prossimo 13 dicembre. «Le scelte messe in campo dal management aziendale stanno umiliando la professionalità di tutto il personale del gruppo e annullando anni di contrattazione – accusano le sigle sindacali che ieri sono scese in piazza accanto ai lavoratori -. Occorre riaprire subito la trattativa per affrontare i vari problemi del Gruppo Telecom-Tim e del settore delle telecomunicazioni». Un settore che ha conosciuto una veloce evoluzione «ma con dipendenti costretti a lavorare in condizioni pessime, con pressioni continue e disorganizzazioni dell’attività», proseguono le organizzazioni sindacali. «Elementi negativi che poi ricadono sulla clientela e sull’immagine delle aziende – aggiungono -. In base alle scelte che saranno assunte da Tim e dall’Agcom possono scaturire 5.000 esuberi a livello nazionale, con pesanti ricadute in Toscana e a Pisa e questo a fronte degli annunci strategici di qualche mese fa, quando Tim ha annunciato 4.000 assunzioni nel 2017».
Una situazione secondo i sindacati complicata dalla volontà del governo di appaltare la posa della fibra ottica ad Enel «privando – concludono le organizzazioni dei lavoratori – Telecom della possibilità di fare il lavoro per cui è nata».
Danilo Renzullo