Il passaggio della banda 700 dalle televisioni alle telco per realizzare il 5G dovrà avere tempi certi per tutti, anche se dovrà essere garantità flessibilità agli stati. La commissione industria del parlamento europeo ha approvato la relazione della vicepresidente Patrizia Toia (Pd) che presentava le richieste dell’Italia e di altri paesi di rendere meno vincolante la proposta iniziale della commissione europea che prevedeva un passaggio al 2020 senza deroghe. «La commissione industria ha accettato la proposta della commissione Ue» ha detto Toia, «ma ha specificato che gli stati membri possono rimandare la liberazione dello spettro radio fino al 2022 per “ragioni giustificate”». Questa clausola era già stata inserita nel testo adottato dal consiglio. Inoltre, ha sottolineato Toia, «gli stati membri saranno autorizzati a compensare eventuali sovraccosti per i consumatori finali». Si tratta dei costi necessari per acquistare nuovi televisiori o set top box in grado di ricevere il digitale terrestre di nuova generazione che si dovrà adottare per comprimere i segnali e fare stare tutte le televisioni nello spettro radioelettrico che resterà al settore tv.
«L’Europa», ha continuato la relatrice, «deve rimanere all’avanguardia sul fronte dell’innovazione tecnologica, utilizzando in modo efficiente il proprio spettro, supportando la tecnologia 5G e tutelando la diversità culturale garantita anche da servizi di trasmissione televisiva di qualità». Il tentativo è di permettere uno sviluppo delle connessioni ad alta velocità, contemporaneamente preservando gli investimenti fatti dal settore televisivo, oltre che dare tempi ragionevoli per l’adeguamento tecnologico delle famiglie che questo passaggio comporta.
La commissione Ue, e in particolare il vicepresidente con la delega al mercato digitale, Andrus Ansip, continua a essere contrario alla possibilità di far slittare la data della liberazione della banda 700, insistendo perché al 2020 questa vada alle tlc per evitare che si abbia un ritardo europeo nel passaggio alla nuova generazione di telefonia. La proposta ora sarà negoziata con il consiglio, per poi passare definitivamente al parlamento europeo.
Italia Oggi